(di Manuela Correra)
Stop dal Tar del Lazio al decreto del
ministero della Salute che fissa le tariffe aggiornate per le
nuove cure e prestazioni garantite ai cittadini dal Servizio
sanitario nazionale, gratuitamente o con il pagamento di un
ticket, ovvero i nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea)
che attendono di partire dal 2017. Il decreto è stato emanato lo
scorso novembre ed entrava in vigore proprio oggi, 30 dicembre.
La sospensione del Tariffario delle prestazioni di
Specialistica ambulatoriale e protesica - rispettivamente ferme
al 1996 e al 1999 - è prevista da un decreto cautelare del Tar
del Lazio, che ha accolto il ricorso proposto da centinaia di
strutture e laboratori accreditati, insieme alle maggiori
associazioni di categoria. Con il maxiricorso, si apprende, si
mira ad evidenziare la mancata considerazione dell'andamento dei
costi produttivi aggiornati e le criticità giuridiche e
metodologiche del decreto. Secondo gli avvocati patrocinatori
dei ricorrenti, Giuseppe Barone e Antonella Blasi, il decreto
viola "i principi costituzionali di efficienza e buon andamento
della pubblica amministrazione. Le tariffe - spiegano - non
tengono conto dell'incremento dei costi e delle difficoltà
operative causate dalla pandemia e dalla crisi economica.
L'istruttoria che ha condotto all'approvazione delle tariffe è
risultata inoltre incompleta e lacunosa. Non è stata garantita
una rappresentazione adeguata dei costi reali e delle esigenze
delle strutture sanitarie accreditate". Inoltre, il giudice
amministrativo, considerato "che il decreto in questione è stato
adottato il 26 novembre 2024 ed è stato pubblicato sulla
Gazzetta il 27 dicembre, con entrata in vigore il 30 dicembre, e
che il nuovo decreto tariffe è stato adottato dopo oltre 20 anni
dai precedenti nomenclatori, delineando così l'insussistenza
dell'urgenza", ha ritenuto che "devono ritenersi presenti i
profili dedotti in punto di danno". Da ciò l'accoglimento della
richiesta di sospensione cautelare urgente del provvedimento
ministeriale, con la fissazione di una udienza il 28 gennaio per
la trattazione collegiale del ricorso. Uno stop a sorpresa che
rischia, dunque, di allungare ulteriormente i tempi per poter
accedere alle nuove prestazioni. Dalla Pma alla consulenza
genica, l'adroterapia, l'enteroscopia con microcamera ingeribile
e la radioterapia stereotassica, sono tante le nuove prestazioni
previste. E poi ancora apparecchi acustici a tecnologia
digitale, attrezzature domotiche e sensori di comando, arti
artificiali a tecnologia avanzata e sistemi di riconoscimento
vocale e di puntamento con lo sguardo.
L'aggiornamento ha riguardato in totale oltre 3mila prestazioni
di specialistica ambulatoriale e di assistenza protesica e
l'impatto complessivo risulta pari a 502,3 milioni di euro per
la specialistica ambulatoriale e a 47,6 milioni per la
protesica. Molto attese anche le novità per la Procreazione
medicalmente assistita (Pma), rispetto alla quale vengono
adottate le tariffe applicate dalla Regione Emilia-Romagna che
comprendono la remunerazione di tutti i cicli del percorso delle
coppie assistite, tenendo anche in considerazione l'inclusione
del reperimento dei gameti ed il relativo monitoraggio. Prevista
anche la diagnosi e monitoraggio della celiachia e gli screening
neonatali per alcune patologie. Il nuovo nomenclatore
tariffario, inoltre, amplia l'elenco delle protesi per arti
superiori e inferiori, fornendo una copertura completa per
numerosi dispositivi prima non inclusi. Con la pronuncia del
Tar, si profila però ora un quadro di incertezza: per i
cittadini ma anche per le Regioni, chiamate ad adeguare i loro
sistemi informatici includendo le nuove prestazioni e tariffe.
"Un provvedimento che certifica l'inadeguatezza e la
superficialità del modo di operare del Ministro della Salute.
Ora Schillaci si assuma le sue responsabilità e spieghi come
vuole affrontare questo grave pasticcio, un 'regalo' di fine
anno che dà la misura dello stato di crisi conclamata in cui
versa il nostro Servizio sanitario pubblico", commenta Luana
Zanella, capogruppo di Avs alla Camera.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA