"Non vogliamo festeggiare i vent'anni
del payback, ma vogliamo far sì che il Paese sposi l'innovazione
e una logica di investimento sulla salute che passa dai dati e
da come le regioni utilizzano le risorse, soprattutto i 100
miliardi di costi strutturali che oggi sono impiegati in maniera
diversa". Così il Presidente di Farmindustria, Marcello Cattani,
a margine dell'evento organizzato oggi a Roma da Johnson &
Johnson Innovative Medicine "Payback farmaceutico: sostenibilità
e certezza del diritto come base per una leale collaborazione".
Per Cattani "serve centralità e un livello omogeneo di strategia
di prevenzione, di accesso e di riforme. Il paese ha bisogno di
riforme veloci sulla salute - spiega - e i dati sono la chiave
per accompagnare queste riforme. Per rendere l'Italia attrattiva
e competitiva abbiamo bisogno di una visione e di una politica
che sia di supporto rispetto ai numeri che il settore produce e
quindi trainare l'export, la produzione, oltre all'occupazione
qualificata". Tra i temi al centro del dibattito per Cattani,
"coraggio sulla legge di bilancio, alzare il tetto della spesa
farmaceutica, abrogare l'articolo 57, no al corporativismo e
continuare a sostenere un settore che è l'unico che traina
l'export del paese". Riguardo in particolare al payback, il
Presidente di Farmindustria ha poi continuato: "noi dialoghiamo
continuamente con il governo, nei giorni scorsi abbiamo
incontrato anche il ministro Giorgetti e quindi abbiamo ribadito
l'urgenza di intervenire sulla legge di bilancio in modo
corretto - prosegue -. Questo significa, da una parte alzare il
tetto della spesa farmaceutica dello 0,55% per stabilizzare
l'effetto del payback nel '25 sul '24, dall'altra abrogare
l'articolo 57 della Manovra che francamente toglie quota di
spettanza all'industria per darlo alla distribuzione. Questo è
un articolo che io definisco da Unione Sovietica, da privato a
privato non dovrebbe stare in una legge di bilancio e quindi è
un elemento negativo che ostacola", conclude.
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