"L'intelligenza artificiale può
portare grandi benefici a cittadini e pazienti in tutto in tutto
il mondo, ma la sua applicazione nella salute non sta
accelerando come potrebbe". Lo ha sottolineato oggi Luciano
Floridi, professore e direttore del Digital Ethics Center della
Yale University e Ordinario all'Università di Bologna, in
occasione dell'apertura del simposio "Global Health in the Age
of AI" alla Fondazione Cini di Venezia.
"Al di là delle paure catastrofiste - ha precisato Floridi -
oggi il problema è l'incertezza regolatoria su questo fronte,
alla quale dobbiamo rispondere con più conoscenza e attraverso
lo sviluppo di una governance positiva, che stimoli
l'innovazione. Non farlo significa esporsi al rischio di
scoraggiare gli investimenti in ricerca, ritardando lo sviluppo
di nuove terapie e di un migliore accesso a diagnosi e cure. È
importante farlo qui in Europa, dove abbiamo la più alta qualità
e volume di dati sanitari, che sono la vera risorsa di questa
industry essenziale per il nostro futuro. Lavorare su conoscenza
e governance è quindi quello che abbiamo cominciato a fare oggi
al simposio, ed è un passo essenziale per lo sviluppo di una AI
capace di sostenere il progresso e lo sviluppo umano".
Al convegno, che si concluderà il 9 novembre, prendono parte
40 esperti di etica e sanità provenienti da Università e centri
di ricerca da tutto il mondo riuniti per discutere delle sfide e
delle opportunità offerte dall'intelligenza artificiale nel
campo della salute globale.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA