"La nostra maggiore preoccupazione -
sottolineano Di Silverio, Quici e De Palma - deriva dal fatto
che si preferisce mistificare i numeri ragionando solo su questi
e nascondendo invece il dato politico di una piazza stracolma di
partecipanti (oltre 2000), e di un disagio crescente che il
personale sanitario vive oggi. La nostra maggiore preoccupazione
deriva dalla scarsa considerazione che il ministro della Salute
ed il Sottosegretario hanno delle azioni sindacali che
dovrebbero invece essere un monito per migliorare. In altri
Paesi i medici e gli infermieri in sciopero vengono ascoltati e
le dichiarazioni della politica hanno ben altro tono, questione
non solo di stile". Ed ancora: "Non è semplice ammettere
l'elevato risalto mediatico dell'iniziativa anche nell'opinione
pubblica. Ancora una volta - affermano le organizzazioni - non
si comprende che il Covid ha cambiato il mondo sanitario perché
l'esasperazione di sanitari e cittadini ha raggiunto i massimi
livelli. Non si è voluto riconoscere che dal palco è emersa
chiaramente una condanna non solo verso il Governo attuale ma
anche verso chi ci ha ridotto in queste condizioni con gravi
responsabilità anche delle Regioni. Quindi basta arrampicarsi
sugli specchi, lavorate, non con proclami, sulla reale
valorizzazione delle risorse umane della sanità perché, in
quest'ultimo anno, abbiamo assistito solo a proclami di fatto
smentiti da una finanziaria che ancora una volta incita alla
fuga dagli ospedali".
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