Tra giugno e settembre un terzo dei
medici della Basilicata va in ferie, la qualità dell'assistenza
è compromessa e le attività ambulatoriali vengono rimodulate: è
questo il quadro emerso dal sondaggio della Federazione dei
medici internisti ospedalieri (Fadoi) nelle Unità operative di
medicina interna degli ospedali della Basilicata.
"Le carenze d'organico - è spiegato nel rapporto - diventano
insostenibili, visto che quasi la metà dei medici fanno gli
extra per coprire i turni di notte e saltano i riposi
settimanali lavorando in condizioni di stress che espongono poi
al rischio di errori sanitari".
Secondo il presidente nazionale di Fadoi, Francesco Dentali,
"nelle medicine interne le carenze di organico che vanno ad
accentuarsi nel periodo di riposo estivo vanno a rendere più
critico il quadro per via del fatto che i nostri reparti sono
ancora erroneamente classificati come a 'bassa intensità di
cura', cosa che implica una minor dotazione di tecnologie,
medici e infermieri per posto letto, che diventa esplosiva nel
periodo estivo". Cosa che tra giugno e settembre, secondo
l'indagine Fadoi, "avviene per totalità dei medici della
Basilicata che usufruiscono dei 15 giorni di ferie e la
riduzione degli organici in reparto varia di un terzo".
Il sondaggio ha evidenziato, quindi, come "per chi resta, il
volume di lavoro aumenta e ciò incide sull'assistenza ai
cittadini. Così che tra giugno e settembre i medici internisti
della Basilicata vedono saltare i riposi settimanali e sono
obbligati a coprire i turni notturni con attività aggiuntive e a
garantire anche i turni in pronto soccorso".
"Le criticità nei reparti di medicina interna, cardine
dell'assistenza ospedaliera - ha commentato il presidente Fadoi
Basilicata, Giuseppe Nicoletti - si risolve con un incremento
delle risorse tecnologiche ed umane che aiuterebbe non solo i
reparti stessi, ma contribuirebbe anche al miglioramento
dell'intera offerta ospedaliera".
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