Bologna "capitale" mondiale per la
standardizzazione della biopsia cutanea nella diagnosi del
Parkinson. Il metodo, sviluppato dai ricercatori dell'Irccs
Istituto delle Scienze Neurologiche, a partire dal 2012 è stato
adottato da numerosi laboratori in tutto il mondo ma ora ha
anche un protocollo condiviso a livello internazionale per
l'analisi dei campioni della cute. È il risultato raggiunto nel
corso di un summit scientifico ospitato dall'Irccs Istituto di
scienze neurologiche di Bologna: l'Expert Opinion Meeting on the
Use of Skin Biopsy in Suspected Synucleopathies.
All'incontro, oltre ai rappresentanti del laboratorio di
biopsia cutanea di Bologna, hanno partecipato esperti
provenienti da Stati Uniti, Canada, Cina, Giappone, Germania e
Svizzera. Gli specialisti hanno discusso le metodologie adottate
nei rispettivi laboratori per identificare gli accumuli cutanei
di alfa-sinucleina. Come previsto, sono emerse varie differenze
metodologiche nell'analisi dei campioni cutanei tra i diversi
laboratori. Nel corso di una discussione, basata principalmente
sull'analisi dei dati presenti in letteratura, è stato elaborato
un protocollo condiviso da tutti i partecipanti per l'analisi
dei campioni di cute, finalizzato a evidenziare i depositi
anomali di alfa-sinucleina tramite la tecnica
dell'immunofluorescenza indiretta. Questo protocollo sarà
descritto in una prossima pubblicazione scientifica, che
includerà come co-autori tutti i partecipanti al meeting.
Il risultato di questo incontro, spiega l'Ausl Bologna,
"rappresenta un passo fondamentale per consolidare la biopsia
cutanea come strumento diagnostico affidabile, standardizzato e
replicabile. Una volta adottato, il protocollo permetterà ai
laboratori di tutto il mondo di uniformare le loro procedure,
migliorando significativamente l'accuratezza diagnostica".
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