Aria, Gilda e Rucola sono i primi
cani addestrati che entreranno nella sala d'attesa del Day
service oncologico dell'ospedale Bellaria di Bologna. A loro,
qualche volta, si aggregherà anche la gatta Azzurra.
Cani, gatti e loro conduttori sono tra i protagonisti di "4
zampe per la vita: Pet therapy al fianco dei pazienti
oncologici", progetto che partirà a gennaio, in collaborazione
con le associazioni Onconauti e ChiaraMilla, con l'obiettivo di
migliorare il benessere emotivo dei pazienti malati di cancro,
durante il loro percorso di cura, riducendo ansia e stress. Ogni
giovedì, gli animali passeranno un po' di tempo nella sala
d'attesa dell'Oncologia del Bellaria (due ore), giocheranno, si
faranno accarezzare dai pazienti, favorendo un clima più
disteso.
"Ormai la letteratura è piena di evidenze che anche in
Oncologia l'uso della pet therapy riduca il livello di stress
dei nostri pazienti e possa migliorare in modo evidente i
risultati delle terapie - spiega Antonio Maestri, direttore del
Dipartimento Oncologico - Siamo il primo reparto di oncologia
per adulti in Emilia-Romagna a farlo. Speriamo di essere un
esempio che porti all'espansione dell'iniziativa nelle altre
oncologie". Sono 2673 le persone con diagnosi oncologiche prese
in carico nei primi 9 mesi del 2024 dall'Oncologia
Interaziendale di Bologna e nel 2023 in regime di day service
oncologico sono state eseguite 17.241 visite e 18.174
trattamenti chiemioterapici. "4 zampe è un'idea interessante -
sottolinea Paolo Bordon, direttore generale Ausl di Bologna -
nell'ottica di dare sempre più attenzione alle esigenze dei
nostri pazienti, intesi come persone". Per sostenere nel tempo
il progetto, le due associazioni hanno lanciato una campagna di
raccolta fondi sulla piattaforma Idea Ginger. "I cani e i gatti
riescono a dare una quota di emozione positiva a tutti noi, sia
ai pazienti, sia agli operatori che devono lavorare in maniera
serena", aggiunge Stefano Giordani, direttore scientifico di
Onconauti.
Il prossimo step sarà quello di portare i cani addestrati
anche nelle sale delle terapie, certi del "potere" degli
animali, che "riescono a togliere le mura dell'ospedale",
conclude Marina Casciani di ChiaraMilla.
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