Ricostruire con una biostampa il
colon per offrire a pazienti di due gravi malattie del
colon-retto un'alternativa meno invasiva della chirurgia
tradizionale. È l'obiettivo del progetto europeo "Tentacle" con
project manager la società reggiana Warrant Hub (Tinexta Group),
dieci partner internazionali, che prenderà il via a gennaio. In
Italia coinvolge anche l'Università di Pisa, il Politecnico di
Torino, l'Istituto Superiore di Sanità
La ricerca si propone di evitare ai malati di colite ulcerosa
e poliposi adenomatosa familiare l'asportazione chirurgica del
tessuto colorettale. In alternativa prevede lo sviluppo di un
bioprinter 4D che consente di stampare cellule del paziente
direttamente "in situ" rigenerando la mucosa e la sottomucosa.
Questo approccio sarà testato e validato attraverso studi
pre-clinici, con l'obiettivo di migliorare la qualità della vita
dei pazienti e ridurre i rischi legati alle attuali procedure
chirurgiche, che sono particolarmente invasive. Il progetto
durerà 48 mesi e ha ottenuto un finanziamento di 7,5 milioni
dall'European health and digital executive agency (Hadea).
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