Da Aform e Confcommercio Marche la
richiesta di istituire un tavolo di crisi nazionale dopo la
sentenza della Consulta sul payback che nelle Marche vede oltre
200 imprese interessate.
"Si chiede un contributo di solidarietà, in cui le aziende
vengono chiamate a ricoprire un debito con bisogno di salute,
che non spetta a noi, ma forse a tutta la collettività",
scrivono in una nota di Direttore Generale Confcommercio Marche,
Massimiliano Polacco, e il presidente Aform, Cristina Cori.
"Il Governo, le istituzioni ci aiutino a capire qual è la
strada maestra da percorrere. Le imprese sono fatte di persone.
La responsabilità non è nostra. La responsabilità è che il
Governo si faccia carico del nostro destino. Se il nostro
destino è scomparire, ci diano i mezzi per chiudere. I mezzi per
rinunciare all'impresa", è la considerazione di Aform e
Confcommercio Marche.
"Avete chiesto a noi un contributo, ora date voi un
contributo a noi, nel nome della rappresentanza". Polacco e Cori
non nascondono che dalla Corte si attendevano una "pronuncia
diversa, a favore della libertà d'impresa". Ed invece "si apre
una crisi profonda, irreversibile, che getta nello sconforto
centinaia e centinaia di Piccole e Medie imprese, che
intravedono un futuro pieno di incertezze", concludono.
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