"Le mie vittorie e le mie medaglie
sono il riscatto di una vita faticosa, la vita di una donna che
non si è mai arresa. Il judo mi ha dato tanto, il contatto
diretto con l'avversario, l'equilibrio, il portamento, ma quello
che amo di più di questa disciplina è che mi ha permesso di
ottenere una rivincita nei confronti della società: perché è il
pregiudizio degli altri a renderci disabili, non lo siamo noi".
Matilde Lauria, 57 anni, è una judoka sordocieca seguita dalla
sede di Napoli della Lega del Filo d'Oro. Esempio straordinario
di coraggio, forza e determinazione, è pronta a realizzare un
altro sogno: gareggiare, dopo Tokyo 2020, ai Giochi Paralimpici
di Parigi, che si aprono domani.
La storia di Matilde, che ha combattuto per anni non solo sul
tatami ma soprattutto nella vita quotidiana - sottolinea una
nota della Lega del Filo d'Oro - è un esempio per tutti:
ipovedente dall'età di tre anni a causa di una miopia maligna,
ha perso anche l'udito nel tempo, ma non ha mai smesso di
credere in se stessa e non si è mai arresa. Matilde è diventata
mamma di Paola, Marco e Gabriele, ha vinto medaglie in campo
nazionale e internazionale fino a diventare un'atleta
paralimpica riconosciuta a livello globale.
Grazie al sostegno della Lega del Filo d'Oro, Matilde ha
imparato a comunicare con la Lis Tattile, la dattilologia, il
sistema Malossi e il Braille. Ha scoperto il judo oltre 20 anni
fa grazie a suo figlio e al suo maestro, e da allora ha
coltivato la passione per una disciplina, che ha rappresentato
per lei un'importante rivincita nei confronti della società. Nel
2016, quando alla cecità è subentrata anche la perdita parziale
dell'udito, Matilde ha deciso di rivolgersi alla Lega del Filo
d'Oro, che è diventata per lei una seconda famiglia.
"Matilde Lauria per tutti noi ha fatto la storia, perché con
coraggio non ha mai smesso di credere nelle sue potenzialità,
affrontando con rara determinazione la sfida di andare oltre il
buio e il silenzio imposti dalla sordocecità. - sostengono alla
Fondazione Lega del Filo d'Oro Ets -. Questa donna dalla forza
straordinaria è un esempio per tutte le persone che non vedono e
non sentono e la sua partecipazione ai Giochi di Parigi ci rende
orgogliosi del lavoro che da 60 anni portiamo avanti a sostegno
delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali".
Il judo le ha permesso di sentirsi pienamente viva, uguale
agli altri, donandole una grande occasione di riscatto, che l'ha
condotta fino a Parigi 2024, dove parteciperà nella categoria
-70 kg. Matilde vuole dimostrare che anche con delle disabilità
si possono fare grandi cose. Per lei essere un modello, un
esempio da seguire per chi affronta le sue stesse sfide è più
importante di un podio e di qualsiasi medaglia.
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