In un dipartimento dove l'asticella
è a livello di "record del mondo", arriva con l'intenzione di
"migliorare" ancora "piano piano". Il dottor Sergio Filippelli è
il nuovo direttore della Struttura complessa dell'Azienda
ospedaliero universitaria delle Marche (Aoum) di Cardiochirurgia
e Cardiologia Pediatrica e Congenita, al posto del dottor Marco
Pozzi nell'ambito del dipartimento guidato dal dottor Marco Di
Eusanio. Filippelli, 49 anni, di Vigevano (Pavia), sposato,
quattro figli, è stato finora cardiochirurgo all'ospedale
Bambino Gesù di Roma.
Tra gli obiettivi del 'dottor Sandokan' come è stato chiamato
scherzosamente da un paziente per la somiglianza con Kabir Bedi,
c'è il potenziamento della chirurgia "mini-invasiva": "vorrei
connotare l'offerta per l'utenza il più possibile, almeno per
cardiopatie congenite semplici e di media complessità, con
trattamenti in chirurgia mini-invasiva che hanno la valenza di
ridurre lo stress per la famiglia, per i bambini in primo luogo
e anche in termini di efficientamento dei costi e dei tempi di
degenza, quindi cercare di gravare il meno possibile".
Alla presentazione di Filippelli, nella sede della direzione
generale ad Ancona dell'Aoum, sono intervenuti l'assessore
regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, il direttore
generale Aoum Armando Marco Gozzini, il dottor Di Eusanio, il
preside di Medicina professor Mauro Silvestrini, altri medici e
direttori di dipartimento. Filippello, commosso per
l'accoglienza e l'entusiasmo che ha trovato ad Ancona, ha detto
che: "c'è gran voglia di ricominciare, di costruire la rete
interaziendale con altre istituzioni regionali e ospedali, con
gradualità perché bisogna riattivare i processi in modo da
garantire l'efficacia delle cure e soprattutto la sicurezza".
"Vengo qua, so che l'asticella è 6.26, record del mondo di
salto dell'asta, e vorrei arrivare a 6.33, 6.34, 6.35 piano
piano. - ha osservato -, lavorare, far crescere il gruppo, la
libertà ai collaboratori di esprimersi. Non voglio fare il
solista, sono un uomo di squadra, con lo spirito di un direttore
d'orchestra: se un primo violino diventa un super-violino, vuol
dire che ho compiuto il mio mestiere". Altro obiettivo "è
rendere possibili le cure senza uscire dalla regione, abbattendo
la mobilità passiva e diventando attrattivi da altre regioni. La
reputazione del Dipartimento è altissima, in giro per l'Italia
se ne parla molto da prima che arrivassi io. Spero di portare il
mio contributo ma si è sempre fatto bene qui".
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