L'ordine assistenti sociali del
Piemonte, in vista della Giornata internazionale per l'aborto
libero e sicuro, il 28 settembre, ricorda che "nel mandato
dell'assistente sociale è centrale il sostegno rivolto ad ogni
persona affinché possa autodeterminarsi e agire attivamente
attraverso un percorso teso a valorizzare le risorse di ognuno,
riconoscendo la centralità e l'unicità della persona stessa".
"Spesso - viene affermato - si pensa che in queste situazioni
il problema sia economico, ma non è sempre così. A volte possono
emergere richieste d'aiuto complesse: situazioni conflittuali,
di rischio, di sfruttamento, o semplicemente un momento non
adatto per divenire madre. Ci vuole tempo per intraprendere
percorsi di cambiamento, mentre la scelta di diventare madre o
meno, quando la gravidanza non è stata programmata, ha un tempo
definito per legge di 90 giorni".
"L'Ordine regionale assistenti sociali - conclude la nota -
da anni sottolinea come nella scelta influiscano anche le
politiche sociali di sostegno alle famiglie. La nascita di un
figlio necessita di adeguate strutture pubbliche per la custodia
e la cura dei bambini, di tempi lavoro più armonici per
garantire la presenza dei genitori accanto ai figli e di
percorsi dedicati che li accompagnino nelle fasi di crescita più
difficili, sostenendoli sino all'inserimento nella vita adulta.
Gli interventi erogati attraverso bonus non sembrano
rappresentare un reale aiuto strutturale ed organizzato".
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