"Il nuovo nomenclatore Lea mette a
rischio tutta l'attività di telemedicina, medicina domiciliare e
molte prestazioni del privato convenzionate, perché cancellate
dal nomenclatore o perché prevede tariffe troppo basse e non
sostenibili. Un tema nazionale su cui il Piemonte deve farsi
sentire e su cui siamo pronti a sostenere ogni sforzo della
Giunta regionale". Lo affermano in una nota Gianna Pentenero,
presidente del gruppo Pd nel Consiglio regionale del Piemonte, e
Daniele Valle, vicepresidente della commissione sanità del
Consiglio.
"L'aspetto più preoccupante però - aggiungono - riguarda le
prestazioni dietistiche, che fino ad oggi il Piemonte ha
garantito, riconoscendole nel proprio tariffario regionale. C'è
un tema di tutela del cittadino (sono 160.000 prestazioni
erogare all'anno, su patologie delicatissime: oncologiche,
nutrizione artificiale, diabetologiche, bariatriche) e di
salvaguardia di una professionalità afferente a un ordine.
Toscana, Emilia Romagna, Veneto hanno già provveduto a un
riconoscimento regionale: il Piemonte deve affrettarsi a fare lo
stesso, continuando un percorso virtuoso che lo rende un
riferimento nazionale. Non si può, ora, nascondersi dietro il
nomenclatore nazionale per tagliare sul tariffario regionale e
fare cassa sulla pelle dei cittadini".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA