"Nell'estate del 2020, in
previsione della seconda ondata di Covid, il governo Conte
finanziava un piano straordinario per la realizzazione di posti
letto di terapia intensiva e subintensiva e a un anno e mezzo
dalla fine della pandemia, il Piemonte ne ha realizzati la
metà". Ad affermarlo, in una nota, è il consigliere di
opposizione Daniele Valle (Ps), vicepresidente della commissione
sanità del consiglio regionale.
"In Piemonte - spiega nel dettaglio Valle -, nonostante la
legge prevedesse la possibilità per le Regioni di assumere
poteri commissariali, il presidente Cirio rifiutò questa
possibilità. Rispondendo a una mia interrogazione, l'assessore
regionale alla Sanità, Federico Riboldi, ha dato atto che ad
oggi il Piemonte ha realizzato solo 139 posti di terapia
intensiva su 299 e 175 su 305 di terapia subintensiva. Il
completamento dei lavori è previsto per giugno 2026. Il costo
degli interventi in Piemonte è di 111 milioni di euro - prosegue
- e gli extra-costi del caro materiale sono rimasti per ora a
carico delle Asl, che li hanno coperti con risorse proprie e
rimodulando gli interventi".
"Un mese fa, il sottosegretario alla salute, Marcello Gemmato
(Fdi), rispondendo a un'interrogazione parlamentare della
deputata Simona Loizzo (Lega), riportava che sui posti in
terapia intensiva il Piemonte - ricorda il consigliere -è sotto
la media nazionale, superato da Bolzano, Trento, Emilia Romagna,
Veneto, Toscana, Marche, Abruzzo, Campania, Sicilia, Sardegna.
Meglio sulla semintensiva, dove il Piemonte si colloca sopra la
media nazionale, superato però da Bolzano, Veneto, Emilia
Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo e Basilicata, di poco avanti a
Puglia e Campania".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA