Appello alla presidente della
Regione Alessandra Todde: stop al progetto dell'Arnas Brotzu che
prevede la chiusura delle sale operatorie dell'ospedale Businco
per una riqualificazione della struttura. Il messaggio è stato
rilanciato questa mattina nel corso di un sit in davanti
all'ingresso dell'oncologico di via Jenner. "Domani - spiegano i
protagonisti della protesta - secondo il progetto dovrebbe
iniziare la chiusura con il via ai lavori. Pronti anche a
ricorrere alla Procura della Repubblica".
In campo Socialismo Diritti Riforme , Fidapa, Komunque
donne, Lilt, Karalis pink team, Cittadinanzattiva, Maipiusole
contro il tumore, Salute donna, Sinergia femminile, Garante
metropolitano persone private della libertà, Il giardino di Lu.
Con loro anche Cgil, Usb e i componenti della commissione
regionale Sanità. Alla manifestazione anche le pazienti. La
richiesta: individuare un progetto alternativo che rispetti le
esigenze e le fragilità di chi affronta il l percorso del
cancro. "Chiediamo alla presidente Todde il congelamento del
progetto e sosteniamo la necessità di una conferenza regionale
con sanitari e pazienti - sostengono - Una pur necessaria
ristrutturazione, non può essere fatta trascurando la realtà. Le
pazienti non sono disposte per i prossimi 2-3 anni a vivere
nell'incertezza e ad accettare un piano che più che
riorganizzare e ammodernare il Businco sembra preludere alla sua
definitiva chiusura. Per chi aspira a cure mediche di qualità si
profila un lungo periodo di emigrazione sanitaria e chi non ha i
mezzi per affrontare le spese dovrà rassegnarsi al peggio. Il
trasferimento della Chirurgia Toracica, di quella Ginecologica
e, di fatto, la cancellazione della Sala Operatoria destinata
alla Terapia del Dolore, comprometteranno il sistema delle cure
del Nosocomio, considerato un presidio insostituibile".
L'alternativa? "La situazione del Brotzu non sembra offrire
tutte quelle garanzie che possano rassicurare le pazienti. Non
possiamo dimenticare il grave episodio del black out che ha
determinato un'emergenza di cui non si conoscono neppure le
gravissime conseguenze. I secchi per raccogliere l'acqua piovana
perfino in prossimità delle sale operatorie - osservano - L'idea
di trasferire pazienti da un presidio all'altro come pacchi
postali è sconcertante come far condividere la sala operatoria
della Terapia del Dolore con la Senologia. Ci riserviamo ogni
altra azione per far sentire la nostra voce". Dalla presidente
della commissione Sanità Carla Fundoni qualche rassicurazione:
"Seguiremo questa vicenda - ha detto - siamo vicini ai pazienti:
porteremo il problema all'attenzione della presidente".
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