Nei primi dieci mesi dell'anno sono
state 591 le persone che hanno avuto accesso al codice rosa
attraverso i pronto soccorso dell'Asl Toscana nord ovest: nel
75% dei casi si è trattato di donne, in tutto 442. Lo ha reso
noto l'Azienda sanitaria.
In particolare, nel Pisano, ci sono stati 70 al pronto
soccorso dell'ospedale di Pontedera e 11 a quello di Volterra.
Nella provincia di Massa Carrara gli accessi codice rosa sono
stati 113, di cui 104 a Massa, 7 a quello di Pontremoli e 2 a
quello di Fivizzano. Nella provincia di Lucca sono stati 220, di
cui 105 al pronto soccorso dell'ospedale di Lucca, 95 a quello
della Versilia e 20 a quello di Castelnuovo Garfagnana. Nel
Livornese sono stati 177, di cui 110 al pronto soccorso
dell'ospedale di Livorno, 46 a quello di Cecina, 10 a quello di
Piombino, 11 a quello di Portoferraio.
"Il trend è in crescita - dice Rosa Maranto, responsabile del
percorso Codice rosa dell'Asl Toscana nord ovest - ma il fatto
che gli accessi aumentino non significa necessariamente che
stiano aumentando i casi perché può indicare che emergono di
più. Nel 70% dei casi sono cittadini italiani, il 93% denuncia
maltrattamenti e il 7% abusi sessuali, mentre un caso su dieci
riguarda un minore (l'11%). Nessuna fascia di età è risparmiata:
si va da bambini che hanno meno di un anno (2 casi) fino alle
persone con oltre 70 anni (22 casi)". La situazione nei
consultori non cambia, prosegue Maranto spiegando che "durante
tutto il 2023, i casi in cui è stato attivato un percorso
relativo alla violenza sono stati 705, a cui vanno aggiunti
quelli degli interventi di prevenzione svolti a sostegno della
genitorialità e delle famiglie in situazione di vulnerabilità e
alla fascia giovanile, nonché gli interventi di
sensibilizzazione verso la popolazione". Infine, "se ci
concentriamo sulla violenza di genere si nota che la violenza
riguarda tutte le età e tutte le fasce sociali e che le donne
continuano a essere le principali vittime di violenza, in
particolare di quella domestica, perché subiscono abusi per mano
di padri, partner, fratelli, figli, ex mariti o ex fidanzati e
la violenza contro le donne è anche un problema di salute
pubblica, perché chi la subisce ha una probabilità più alta di
incorrere in un problema di salute rispetto agli altri, con
conseguenze fisiche e psicologiche che possono essere
devastanti".
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