All'ospedale di Perugia ha preso
il via il nuovo servizio di dermopigmentazione medica
(tatuazione) rivolto alle donne che sono state sottoposte ad
intervento chirurgico mammario e voluto dall'associazione Vivo a
colori. Per ora l'ambulatorio sarà attivo due volte al mese e
sarà situato presso il reparto di breast unit.
Tutti i dettagli del servizio sono stati illustrati in
occasione dell'inaugurazione della prima "Panchina rosa al
colore" (situata al secondo ingresso dell'ospedale su piazzale
Giorgio Menghini 3 vicino al Creo), il nuovo progetto culturale
di street art, denominato "Vivo il territorio", ideato
dall'associazione e che si avvale del contributo di vari artisti
che daranno espressione alla loro emozione e creatività legata
alla donna e ai valori sociali attraverso il colore. Il titolo
dell'opera, che raffigura una serie di pesci, è "Salute e
libertà" ed è stata creata dall'artista Massimo Fusconi "Maxmo".
All'inaugurazione erano presenti Claudia Maggiurana,
presidente dell'associazione Vivo a Colori, Giuseppe De
Filippis, direttore generale dell'Azienda ospedaliera di
Perugia, Massimo Fusconi, il personale medico della breast unit
di Perugia e alcuni volontari dell'associazione.
"La panchina - hanno spiegato Fusconi e Maggiurana - esprime
il concetto di come l'unione delle persone nel momento della
tristezza porti una persona a remare controcorrente per la
propria salvezza, a mettersi in discussione per affrontare le
avversità. Un po' come fanno i pesci quando sfidano le acque
nuotando controcorrente senza rinunciare alla propria libertà.
La panchina è un dono che l'associazione regala come
riconoscimento del lavoro che viene fatto dai medici tutti i
giorni ed è solo la prima di una lunga serie".
In merito al nuovo servizio di dermopigmentazione medica,
Maggiurana ha ricordato che è stato possibile attivarlo grazie
alla donazione fatta da Vivo a colori lo scorso anno di un
macchinario medicale di ultima generazione.
De Filippis ha ringraziato Vivo a colori e ha sottolineato
l'importanza delle donazioni che questa realtà associativa ha
fatto nel tempo.
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