"Le notizie rassicuranti sullo
stato di salute dei piccoli pazienti colonizzati da citrobacter
ricoverati in terapia intensiva neonatale all'ospedale di Borgo
Trento sono di grande sollievo. Significa che questa volta le
misure di sicurezza sono state tempestive. Confidiamo che la
limitazione degli accessi sia congrua e sufficiente. Resta
comunque la gravità di un problema che gli accertamenti ci
diranno se è lo stesso, mai debellato, di 4 anni fa". Così la
consigliera regionale Pd Anna Maria Bigon, che annuncia
un'interrogazione alla giunta sulla vicenda.
"Con altrettanta sollecitudine - prosegue Bigon in una nota
-ci attendiamo che la Regione individui un'altra struttura
all'interno del territorio veronese dove ripristinare il
servizio in piena sicurezza. Come sottolineano gli esperti,
spesso l'unico rimedio sicuro ed efficace è di individuare una
struttura diversa dove installare ex novo il reparto. Nel
territorio veronese le possibilità non mancano: c'è Borgo Roma
oppure Villafranca, che è una struttura completamente nuova,
oppure ancora San Bonifacio o Legnago. Si faccia presto: la
politica deve intervenire ora. La messa a disposizione del
trasporto per il trasferimento delle donne a rischio verso altri
ospedali veneti è una cortesia dovuta seppure apprezzabile, ma
non può essere una soluzione a medio e tanto meno a lungo
termine. Si apra presso altro ospedale un reparto fino a che il
problema non verrà risolto, e se c'è da demolire, si demolisca.
Non possiamo permetterci di mettere in rischio la lesione o la
vita di un solo bambino", sottolinea.
Nell'interrogazione, conclude Bigon "chiederò anche
aggiornamenti sui risarcimenti dovuti ed erogati alle famiglie
colpite dalla colonizzazione del 2018-2020; questo batterio ha
causato già troppi danni, dalla Regione ci aspettiamo risposte
immediate e definitive".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA