ANCONA - Presentare gli ultimi studi e le nuove frontiere sulle tecnologie assistive, ovvero l'insieme di tutte le innovazioni tecnologiche sperimentate con successo nella riabilitazione delle persone con disabilità, e raccontare come queste possano permettere a chi presenta deficit sensoriali, motori e intellettivi di interagire con il mondo esterno, favorendone l'indipendenza, l'autodeterminazione e una migliore qualità di vita. Sono i principali obiettivi dell'Assistive Technology and Disabilities Conference (Atad), importante evento a livello internazionale evidence based sullo sviluppo e la valutazione di nuovi programmi basati sulle tecnologie assistive per le persone con disabilità intellettive e multiple.
L'evento, "Tecnologia a supporto di persone con disabilità intellettive e multiple, per la promozione di attività fisica, compiti complessi e funzione ricreativa e comunicativa", giunto quest'anno alla sua terza edizione, si è svolto nei giorni scorsi, con oltre 260 partecipanti, presso il Centro Nazionale della Lega del Filo d'Oro e in webinar, ed ha affrontato la tematica delle tecnologie assistive da più punti di vista: per favorire la funzione comunicativa e ricreativa della persona con disabilità, ma anche per promuovere l'attività fisica e i compiti complessi. La conferenza, che ha visto gli interventi di alcuni dei principali esperti del settore, insieme a ricercatori italiani ed internazionali sulle tematiche delle tecnologie assistive, è stata organizzata e promossa dalla Fondazione Lega del Filo d'Oro Ets, pioniera nell'applicazione delle tecnologie assistive per gli interventi educativi e riabilitativi delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, sotto la direzione scientifica del professor Giulio Lancioni, direttore del Centro di Ricerca e membro del Comitato Tecnico Scientifico ed Etico della Lega del Filo d'Oro.
Le persone con disabilità sensoriali e plurime alla vista e all'udito sono oltre 360mila, la cui stima complessiva deve essere però vista verso l'alto, tenendo in considerazione anche i minori al di sotto dei 15 anni, non inclusi nella rilevazione, e le persone che presentano, oltre alla minorazione sensoriale, anche una disabilità intellettiva. In Italia, una persona sordocieca su 4 (25,8%) vive da sola e il 61% ha oltre sessantacinque anni. Proprio rispetto al campione degli over 65, emerge come il 43,5% riscontri difficoltà gravi nelle attività domestiche, mentre il restante 16,1% dichiara di avere almeno una difficoltà grave sia nelle attività di cura personale che nelle attività domestiche. Inoltre, tra coloro che dichiarano di avere almeno una difficoltà moderata o grave nelle attività di cura personale, quasi 4 persone su 10 (37,5%) denunciano una mancanza di aiuto, cifra che sale a una persona su due tra coloro che dichiarano invece di avere almeno una difficoltà moderata o grave nell'attività domestica.
Secondo Lancioni, "tra gli altri aspetti che sono stati affrontati, meritano particolare attenzione l'occupazione indipendente in compiti funzionali e forme comunicative, la possibilità di promuovere l'attività fisica in maniera indipendente supportando la dimensione motivazionale della persona, e il superamento di problemi interattivi e di comportamento. Per ciascuno degli aspetti trattati, abbiamo analizzato il ruolo delle tecnologie assistive e il modo in cui esse possono facilitare il raggiungimento di traguardi altrimenti inaccessibili".
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