MILANO - "Non è una posizione politica nel senso di appartenenza, è una questione di gestione della polis, del benessere dei cittadini, si possono dire ca... a destra o sinistra e Vannacci ha detto una ca...": così Nico Acampora, fondatore di PizzAut, il primo ristorante interamente gestito da ragazzi autistici, è tornato oggi sulle parole del generale candidato per la Lega alle elezioni Europee.
"Le classi speciali - ha detto Acampora presentando la due giorni dedicata all'inclusione in programma a Monza il 25 e 26 maggio - sono dei ghetti e non fanno bene a nessuno, né a chi viene ghettizzato né agli altri, tutti imparano di più in un contesto di crescita umana a relazionale. Se il generale Vannacci si vuole occupare di scuola deve andare a vedere i problemi di inclusione, io ho un figlio autistico che a dicembre non aveva ancora l'insegnante di sostegno".
"Se Vannacci si vuole occupare di scuola lo faccia veramente, c'è un problema, gli insegnanti di sostegno sono pochissimi perché la specializzazione costa 4000 euro e lo Stato non la paga". Acampora segnala anche il problema della "messa a disposizione, che vuol dire che prendo un geometra che non ha mai insegnato e lo metto a far sostegno, il ruolo più delicato, che richiede una formazione in più". Anche Elio delle Storie Tese, protagonista del 'concertozzo' di Monza, è intervenuto nel dibattito: "se sei a zero puoi solo fare meglio, attualmente - ha notato - non c'è niente per l'inclusione".
Per quanto riguarda le parole di Vannacci, per Elio - che ha un figlio autistico - "su temi così importanti deve parlare chi ne sa, non il primo che passa. Ci sono centinaia di migliaia di padri e madri che 24 ore al giorno sono in casa a tu per tu con autismo o disabilità, ascoltiamo loro. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto di fare un incontro in piazza a Monza con esperti il 25 maggio, loro spiegheranno perché conviene puntare sull'inclusione. Se l'obiettivo è portare questi ragazzi a essere autonomi e indipendenti c'è una sola strada e non è quella della differenziazione, è un fatto di vita o morte, Pizzaut è la realizzazione di questa cosa: vai in quella pizzeria non perché ci sono questi ragazzi ma perché mangi bene, ed è il motivo per cui ieri erano in istituto e oggi sono assunti a tempo pieno. Bisogna dire a Vannacci che questi ragazzi, che prima erano un peso economico, improvvisamente non costano più alla collettività, anzi, sono assunti e diventano dei contribuenti. E' questa la strada giusta o - si è chiesto Elio - metterli in un posto dove muoiono e non contribuiscono alla collettività?".
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