La scuola, un liceo lodigiano, la
boccia successivamente alla diagnosi di sclerosi multipla, il
Tar accoglie il ricorso del padre e la riammette a studiare con
i suoi compagni. È febbraio 2023 quando la studentessa scopre di
essere malata. La scuola attiva un progetto di istruzione
domiciliare, ma il relativo piano didattico personalizzato viene
redatto solo il 30 maggio. Quindi quasi a fine anno scolastico.
Arrivano gli scrutini e la ragazza viene bocciata per quattro
insufficienze: in francese, matematica, storia e italiano. Suo
padre non esita un attimo: presenta subito un ricorso al Tar
della Lombardia nel quale si sottolinea che l'istituto
scolastico non ha tenuto in adeguata considerazione la
particolare condizione dell'alunna e non ha attivato sufficienti
strategie di recupero delle carenze scolastiche, formulando
anche una domanda di risarcimento danni. Il ministero
dell'Istruzione e del Merito si costituisce in giudizio
depositando più documenti. L'8 settembre 2023, il Tar accoglie
la domanda cautelare e ammette con riserva la minorenne a
frequentare la successiva classe del liceo ma la decisione di
merito arriva dopo l'udienza del 9 maggio scorso e la bocciatura
viene annullata. Per i giudici: "non vi è dubbio che l'alunna
richiedesse una speciale attenzione" e "tali misure, ove
prontamente attivate, avrebbero potuto condurre a esiti
valutativi differenti, tenuto anche conto che tre delle quattro
insufficienze finali non raggiungono la soglia della gravità,
avendo riportato l'allieva il voto di 5". E l'annata viene
salvata. Bocciata, invece, la richiesta di risarcimento danni.
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