Il governo "ha finalmente individuato le province nelle quali verrà sperimentato il nuovo sistema basato sul progetto di vita per le persone con disabilità. Sono Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste. Se vi sembra che manchi qualcosa avete proprio ragione". Lo spiega sulle sue pagine social l'assessore al Welfare del Comune di Milano, Lamberto Bertolé, sottolineando che "nonostante il decreto legislativo elencasse come criteri di scelta quello della 'differenziazione di dimensioni territoriali', "sono state completamente escluse le quattro maggiori città italiane, Roma, Milano, Napoli e Torino".
Si tratta di città che "hanno caratteristiche molto diverse dagli altri centri urbani, sia per il numero di residenti che per l'organizzazione dei servizi - prosegue -, che poi dovranno gestire le novità sperimentate in realtà più piccole e assolutamente non paragonabili". "Che si tratti di una scelta consapevole, di cui vorremmo peraltro capire le ragioni, o di una svista, è comunque molto grave non considerare i bisogni di migliaia di famiglie che ripongono in questa riforma le loro speranze e hanno il diritto di vederla attuata in modo efficiente, soprattutto nelle città di grandi dimensioni - conclude -. Aspettiamo, anche per dare loro delle risposte, che il governo ci dia delle spiegazioni sull'ennesimo pasticcio di questa legislatura".
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