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Primi casi di influenza, ma le vaccinazioni partono lente

Primi casi di influenza, ma le vaccinazioni partono lente

Isolati anche al Sud. Un ceppo australiano è più aggressivo

ROMA, 22 ottobre 2024, 11:37

di Livia Parisi

ANSACheck
Influenza - RIPRODUZIONE RISERVATA

Influenza - RIPRODUZIONE RISERVATA

Iniziano a essere segnalati i primi casi di influenza in Italia, mentre la campagna vaccinale per proteggere soprattutto anziani e fragili è partita in tutte le regioni, ma procede a rilento. Arriva dai medici di famiglia l'appello a prenotare le dosi, in vista di una stagione che potrebbe essere aggressiva. Se nella stagione passata sono state quasi 15 milioni le persone allettate dalle sindromi simil-influenzali in Italia, quella che sta per iniziare sembra non andrà meglio, anche se per ora la circolazione virale è bassa. "Stiamo registrando i primi casi sporadici di influenza.

Sono meno di una decina quelli registrati finora, maggiormente al Nord, ma qualcuno anche al Sud. La sorveglianza epidemiologica è partita la settimana scorsa", spiega Antonio Bella, ricercatore del Dipartimento Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità e responsabile della Sorveglianza InfluNet.

Il primo caso di influenza in Italia è stato registrato l'11 ottobre a Novara, ma quando arriva ad esser notificato significa che il virus già circola nella popolazione. Quanto ai ceppi, se lo scorso anno è stato dominante il sottotipo Ah1n1 derivato dall'influenza suina, precisa l'esperto dell'Iss, "quest'anno ci si aspetta una circolazione dei virus di tipo A con predominanza di Ah3n2", la cosiddetta australiana. "Su questo ceppo - aggiunge Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) - il nostro sistema immunitario ha meno memoria immunologica e quindi potrebbe essere più aggressivo". Per la stagione 2024/25, secondo Roberta Siliquini, presidente della Società Italiana d'Igiene e Sanità Pubblica (Siti), "le stime indicano che il numero di contagi potrebbe essere significativo. La sintomatologia parrebbe essere classica: febbre alta, dolori articolari, mal di gola e in alcuni casi complicazioni, come le polmoniti".

Come in genere accade, il picco dei contagi è atteso dopo Natale, favorito dalle occasioni conviviali delle feste. "È consigliato però iniziare a vaccinarsi sin da ora perché la circolazione si intensifica con i primi freddi e il vaccino impiega un paio di settimane per diventare protettivo. Inoltre", precisa Scotti, "ad anziani e fragili è consigliata la somministrazione insieme al vaccino anti Covid-19". La vaccinazione, che va fatta ogni anno per tenere il passo con il cambiamento dei virus in circolazione, è raccomandata e gratuita per over 60, donne in gravidanza, bimbi tra 6 mesi e 6 anni, malati cronici, ricoverati nelle Rsa e familiari di persone a rischio. "Tutti però possono vaccinarsi e dovrebbero farlo", conclude Scotti, "perché l'influenza è spesso associata a infezioni batteriche che causano bronchiti e otiti, che poi richiedono, in alcuni casi, l'uso di antibiotici".

Le farmacie partecipano alla campagna di prevenzione. "In quasi tutte le Regioni - spiega il presidente di Federfarma Marco Cossolo - sono in vigore o in approvazione accordi che prevedono la somministrazione di antinfluenzale e anti-Covid in farmacia. Auspichiamo che l'aumento dei luoghi di vaccinazione sul territorio stimoli la crescita della richiesta". "Non lasciare che l'influenza diventi il tuo tallone d'Achille" è, infine, il claim scelto per la campagna dell'Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo della malattie, che chiama in aiuto il mito dell'antica Grecia per sensibilizzare sull'importanza di proteggersi.

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