E' sempre più urgente impegnarsi per un mondo senza le armi nucleari e in questo percorso la scienza può giocare un ruolo di primo piano: a rinnovare l'appello è l'Accademia Nazionale dei Lincei, che "sostiene fermamente la recente risoluzione per l'istituzione di un Comitato scientifico indipendente sugli effetti della guerra nucleare". Solo un Comitato simile "sarebbe in grado di fornire risposte importanti sulle conseguenze dell'uso di armi nucleari in scenari di tipo diverso", ha detto all'ANSA il Nobel Giorgio Parisi, membro della classe di Scienze fisiche dell'Accademia dei Lincei.
L'accademia scientifica più antica del mondo rileva di avere "recentemente proposto l'elaborazione di una Dichiarazione di Science7 sul Controllo delle Armi Nucleari. Il documento, redatto e approvato dalle Accademie Nazionali dei Paesi del G7 nel giugno 2024, evidenzia l'urgente necessità di un rinnovato impegno per realizzare un mondo libero dalle armi nucleari".
Alla luce di quel documento, l'Accademia dei Lincei "sostiene fermamente la recente risoluzione per l'istituzione di un Comitato scientifico indipendente sugli effetti della guerra nucleare approvata dal Primo Comitato per il disarmo e la sicurezza internazionale dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite". In quella votazione, del primo novembre 2024, la proposta del Comitato scientifico aveva ricevuto 144 sì (compreso quello dell'Italia), 30 astenuti (compresi quelli di Stati Uniti, India e Israele) e 3 no (di Francia, Gran Bretagna e Russia).
"E' importante che questa iniziativa venga fatta sotto l'egida dell'Onu", ha detto Parisi. La proposta del Comitato, ha detto ancora, arriva dall'Università di Princeton, che "ha chiesto il nostro appoggio". Il Comitato dovrebbe essere composto da 21 membri nominati dal segretario generale dell'Onu e selezionati sulla base della loro competenza scientifica per esaminare gli effetti fisici e le conseguenze sociali di una guerra nucleare su scala locale, regionale o planetaria.
"Per esempio - osserva Parisi - il Comitato potrebbe rispondere a domande come: anche una guerra con armi atomiche fra due Paesi potrebbe generare un'enorme quantà di pulviscolo: quali effetti potrebbe avere questo sul clima? Oppure: nel caso di una guerra nucleare fra due potenze che provochi un'immane distruzione nell'emisfero Nord, che cosa accadrebbe nell'emisfero Sud? O ancora: nel caso di guerre nucleari che abbiano come bersaglio solo obiettivi militari, quale percentuale della popolazione morirebbe? A domande come queste - rileva Parisi - sarebbe interessante avere risposta da un Comitato scientifico indipendente".
Il voto finale sull'istituzione del Comitato è atteso a fine anno, in occasione dell'assemblea generale dell'Onu.
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