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Così Beethoven sentiva la musica a pelle dopo aver perso l'udito

Così Beethoven sentiva la musica a pelle dopo aver perso l'udito

Studio svela come il cervello combina tatto e suono

27 dicembre 2024, 10:46

di Elisa Buson

ANSACheck
Scoperto come Beethoven riusciva a percepire la musica anche dopo esser diventato sordo (fonte: Wikimedia) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Scoperto come Beethoven riusciva a percepire la musica anche dopo esser diventato sordo (fonte: Wikimedia) - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Nonostante fosse diventato sordo a 44 anni, Beethoven continuava a 'sentire' la musica attraverso il tatto perché le vibrazioni meccaniche percepite dalla pelle vengono elaborate dalla stessa struttura del cervello che processa anche le vibrazioni sonore rilevate dall'orecchio: il medesimo meccanismo spiega perché ai concerti riusciamo a percepire fisicamente la musica. Lo hanno scoperto i ricercatori della Harvard Medical School, grazie a uno studio condotto sui topi e pubblicato sulla rivista Cell.

I risultati potrebbero aiutare a sviluppare nuovi trattamenti per condizioni associate a ipersensibilità tattile (come l'autismo e la neuropatia cronica) e potrebbero perfino aprire la strada a protesi che trasducano i suoni in vibrazioni tattili per aumentare la sensibilità in chi ha perso l'udito. La ricerca di Harvard ha svelato una funzione inedita di una particolare regione del cervello, il collicolo inferiore del mesencefalo, che finora era stata studiata principalmente per il suo ruolo nell'elaborazione dei suoni. Gli esperimenti condotti in laboratorio hanno dimostrato che in realtà vi confluiscono anche le informazioni relative alle vibrazioni meccaniche ad alta frequenza captate da recettori ultrasensibili nella pelle, i cosiddetti corpuscoli di Pacini.

"E' una scoperta molto sorprendente che si contrappone alla visione canonica di dove e come la sensazione tattile viene elaborata nel cervello", osserva il neurobiologo David Ginty. Finora, infatti, si pensava che le informazioni tattili venissero inviate esclusivamente alla corteccia somatosensoriale, l'area del cervello in cui vengono elaborate le sensazioni corporee.

In realtà "abbiamo scoperto che una regione nel collicolo inferiore del mesencefalo elabora le vibrazioni - prosegue l'esperto - sia che si tratti di vibrazioni sotto forma di onde sonore che agiscono sull'orecchio interno o di vibrazioni meccaniche che agiscono sulla pelle. Quando i segnali di vibrazione uditiva e meccanica convergono in questa regione del cervello, amplificano l'esperienza sensoriale, rendendola più saliente".

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