/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Il tesoro di Mercurio, uno strato di diamante spesso 18 km

Il tesoro di Mercurio, uno strato di diamante spesso 18 km

Secondo una simulazione si troverebbe tra nucleo e mantello

23 luglio 2024, 14:18

di Elisa Buson

ANSACheck
Un’immagine colorata di Mercurio ottenuta grazie ai dati della sonda Messenger (fonte: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Carnegie Institution of Washington) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un’immagine colorata di Mercurio ottenuta grazie ai dati della sonda Messenger (fonte: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Carnegie Institution of Washington) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mercurio, il pianeta più piccolo e interno del Sistema solare, potrebbe nascondere un tesoro mozzafiato: uno strato interamente fatto di diamante, spesso fino a 18 chilometri, al confine tra nucleo e mantello. Lo indica la simulazione pubblicata sulla rivista Nature Communications da ricercatori di Cina e Belgio coordinati dall'Università di Liegi e dall'Università Cattolica di Lovanio.

Le osservazioni ravvicinate effettuate dalla sonda Messenger della Nasa nel 2011 avevano rivelato che la superficie di Mercurio è insolitamente scura a causa della diffusa presenza di grafite: ciò suggerisce che in passato il pianeta fosse ricoperto da un oceano di magma ricco di carbonio che, raffreddandosi, avrebbe poi formato una crosta di grafite.

Per capire se la grafite è davvero l'unico materiale che si sarebbe potuto formare durante la fase di cristallizzazione, i ricercatori hanno provato a ricreare in laboratorio le condizioni di pressione e temperatura interne al pianeta, combinando i risultati delle simulazioni con modelli termodinamici.

I dati ottenuti indicano che, sebbene la grafite fosse probabilmente la fase di carbonio dominante durante la cristallizzazione dell’oceano di magma, la cristallizzazione del nucleo potrebbe aver portato alla formazione di uno strato di diamante spesso tra i 15 e i 18 chilometri, al confine tra nucleo e mantello.

Secondo i ricercatori, l'elevata conduttività termica del diamante potrebbe favorire il trasferimento di calore dal nucleo al mantello, determinando una stratificazione della temperatura e un cambiamento della convezione nel nucleo esterno liquido di Mercurio. Ciò potrebbe influenzare la generazione del campo magnetico, che infatti è insolitamente forte per un pianeta di dimensioni così contenute.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza