Un assistente intelligente che potrà assolvere alcuni compiti e addirittura leggere nel pensiero. Questa è l'idea di una startup americana che ha portato al Consumer Electronic Show di Las Vegas, fiera mondiale della tecnologia, un nuovo gadget chiamato "Omi". All'apparenza è un semplice ciondolo grande quanto una caramella che integra un assistente IA che "nel giro di due anni potrà teoricamente leggere i pensieri di chi lo indossa", dice al sito specializzato Techcrunch Nik Shevchenko, il fondatore di Based Hardware, la società che ha creato il dispositivo.
Appeso al collo, tramite una catenina, oppure attaccato ad una tempia con un nastro medicale, Omi ascolta quello che un utente dice, anche sussurrato, per eseguire operazioni al momento limitate ma funzionali. Tra queste la sintesi di un discorso o l'annuncio di notifiche in arrivo dallo smartphone abbinato. Il rischio è di essere continuamente disturbati dai bip di Omi ed è il motivo per cui ognuno può scegliere la tipologia di avvisi che fanno svegliare l'IA e una fascia oraria di attività. Poichè è un dispositivo in ascolto, per rispondere ai dubbi sulla privacy la società ha reso il progetto open source per cui si può vedere dove vanno i dati e scegliere di archiviarli localmente.
Omi è composto da un insieme di piccoli elettrodi che, quando a contatto con una tempia, si attivano per individuare i segnali della volontà della persona di parlare con l'IA. Based Hardware definisce la tecnologia "brain interface" affermando che poichè il codice di sviluppo è aperto, in futuro ogni sviluppatore potrà creare le proprie app capaci di sfruttare gli elettrodi e abilitare nuovi usi di Omi.
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