Negli ultimi 7 anni la Regione
Marche ha pagato oltre 705mila euro di indennizzi agli
allevatori per attacchi di lupi o cani inselvatichiti al
bestiame. Non c'è pace per la zootecnia marchigiana a causa del
numero sempre più consistente di lupi che si registra nelle aree
interne con allerte e predazioni registrate anche vicino alla
costa. Un pericolo costante per pecore, mucche, capre, asini e
cavalli ma anche per gli animali d'affezione con cani e gatti,
spesso facili prede dei branchi.
E' quanto afferma Coldiretti che stima siano morti sbranati, in
questi anni, più di 2.500 animali. Senza contare i capi
dispersi, gli aborti spontanei e tutti gli altri danni
collaterali che seguono ad un attacco.
Un danno per la zootecnia con molti imprenditori che stanno
pensando di lasciare l'attività anche perché sempre più spesso
gli attacchi arrivano nonostante la presenza di cani da guardia.
Con l'allevamento all'aperto pieno di incognite, l'alternativa
diventa il tenere gli animali in stalla ma ciò significa costi
lievitati, reddito aziendale in calo e minor benessere animale.
Nel tempo Coldiretti Marche ha chiesto e ottenuto diverse misure
che hanno parzialmente attenuato il conflitto tra allevatori e
lupi. E anche ultimamente è tornata a chiedere l'apertura di
nuovi bandi. "Erano necessari - dicono dalla Federazione
regionale - e così abbiamo chiesto e ottenuto la riapertura del
bando con finanziamento della spesa al 100% per acquistare cani
da guardia, per il loro mantenimento e per l'acquisto di
recinzioni antilupo per il ricovero notturno del bestiame".
A livello nazionale, secondo una stima dell'Ispra, la
popolazione dei lupi in Italia è aumentata attestandosi intorno
ai 3.300 esemplari, 950 nelle regioni alpine e quasi 2.400 lungo
il resto della penisola. Numeri che testimoniano come il lupo
non sia più a rischio estinzione come anche riconosciuto dal
pronunciamento del comitato permanente della convenzione di
Berna per la conservazione della flora e della fauna selvatiche
e dei loro habitat naturali, organo del Consiglio d'Europa, che
ha votato a favore della richiesta dell'Unione europea di
abbassarne il livello di protezione. "Tutti gli animali hanno il
diritto di vivere - rilancia Coldiretti Marche - anche quelli
allevati. Il rischio vero oggi è la scomparsa dell'uomo dalle
montagne e dalle aree interne. Un abbandono non senza
conseguenze per la tenuta economica e idrogeologica dei
territori".
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