"Un risultato storico che tutela
noi produttori, ma soprattutto i consumatori, raggiunto grazie
anche al determinante lavoro dei Consorzi apistici marchigiani
coordinati". I presidenti dei quattro consorzi apistici delle
Marche plaudono all'approvazione da parte del Parlamento europeo
della Direttiva Breakfast. Sono il Consorzio della provincia di
Pesaro Urbino, guidato da Frederic Oliva, della provincia di
Ancona guidato da Sergio Cocciarini, della provincia di Macerata
con presidente Alvaro Caramanti, delle province di Fermo e
Ascoli Piceno guidate da Giovanni Zucconi.
Il via libera europeo rende obbligatoria in etichetta la
menzione dell'origine geografica del miele, tra i prodotti più
adulterati provenienti da Paesi extra europei. Secondo le
analisi condotte nel 2022 su 320 lotti di miele importati da 20
Paesi, sulla base del campionamento random ben 147, pari al 46%,
sono risultati adulterati (Fonte: ricerca 'From the Hives-Dagli
alveari' a cura della Commissione europea). Per contenere il
prezzo, il miele viene miscelato con zuccheri esogeni. Le nuove
misure approvate introducono l'obbligo di indicare in etichetta
le percentuali dei Paesi di origine, citate una per una in
ordine decrescente. Questa trasparenza consente ai consumatori
finali di conoscere il Paese di origine del prodotto e di
decidere di acquistare consapevolmente un miele piuttosto che un
altro, considerando che il miele importato, come attesta la
ricerca, risulta in larga parte adulterato.
I consorzi delle Marche hanno lavorato in sinergia con
l'associazione nazionale Miele in Cooperativa: dopo una serie di
incontri, gli europarlamentari italiani, sensibilizzati sulla
questione, hanno sostenuto la causa, votando la direttiva in
Euro Parlamento. Per l'Italia si tratta anche difendere la
leadership mondiale nella produzione a denominazione di origine
con circa 850 prodotti contro i 'falsi' agroalimentari. Secondo
i presidenti dei Consorzi, uniti sotto il nuovo marchio 'Marche
di Miele', "questa misura europea va nella nostra direzione
oltre a tutelare e promuovere un prodotto che più di ogni altro
racconta la biodiversità delle Marche, in cui l'apicoltura è
sinonimo di sostenibilità ed eccellenza".
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