La Sardegna enologica in primo
piano al 77/o congresso nazionale Assoenologi in programma da
ieri a Cagliari alla passeggiata coperta del bastione San Remy.
Un migliaio le bottiglie stappate, circa 300 le tipologie di
vini sardi da sorseggiare e conoscere nei diversi momenti del
congresso, tra le masterclass con la maxi degustazioni e la cena
di gala.
Nel corso delle due masterclass saranno stappate circa 400
bottiglie da 10 vini selezionati. Un assaggio da dieci territori
diversi raccontato dai tre giornalisti Giuseppe Carrus, Gilberto
Arru e Angelo Concas, moderati da Mariano Murru, presidente
Assoenologi Sardegna. I temi: "La Sardegna, un piccolo
continente", degustazione di sette vini rappresentativi dei
diversi territori sardi; "Tre fuori classe che sfidano il
tempo", degustazione di annate con almeno vent'anni di
affinamento. "In una sola giornata si può vivere l'esperienza di
un viaggio che attraversa tutti i territori vitivinicoli della
Sardegna - sottolinea all'ANSA il presidente Murru - per mettere
in luce non solo i vini espressione dei più noti vitigni ma
anche delle varietà meno diffuse che riservano grandi sorprese.
Occasione per lasciare agli ospiti un piacevole ricordo della
loro permanenza nella nostra antica e amata terra e non solo dal
punto di vista gustativo".
Rafforza il concetto Riccardo Cotarella, presidente nazionale
Assoenologi. "Non solo Vermentino e Cannonau, questa regione
esprime vini di grande qualità anche con i suoi vitigni meno
noti, penso ad esempio al Nuragus e al Nasco di Cagliari, tanto
per citarne due. La biodiversità dell'Isola è straordinaria e si
ritrova completamente in tutti i suoi vini, che sanno raccontare
ed esprimere tutta la forza della Sardegna".
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