Valorizzare i territori di
elezione dei singoli vitigni. Obiettivo primario dell'enoturismo
e a cui punta la cantina Quartomoro di Is Bangius, a Marrubiu.
Il 9 giugno l'azienda della famiglia Cella Baso, Piero, Luciana
e figli Alberto e Violante, accoglie appassionati e curiosi per
un'immersione nel mondo dell'enologia tra assaggi, passeggiate
in vigna e momenti di approfondimento anche in cantina. Al
centro della manifestazione il vino legato al territorio, alla
sua storia, al terroir, espressione di vitigni autoctoni, noti o
poco diffusi. In programma anche musica, con il djset di Chris
Loi, assaggi di cibo da passeggio con proposte tipiche del
territorio, tra fritture di mare e vitella allo spiedo e le
verdure a cura del "comitato Arborea '99-'74-'49".
Da gustare assieme a bollicine e vini fermi tra bianchi,
rossi, passiti. Una giornata ricca di iniziative, con il
supporto della manifestazione organizzata dal comune di
Marrubiu, "Paesarci".
Quella alla cantina Quartomoro è una delle tappe di un
itinerario tra storia, cultura e natura, con soste al Monte
Arci e alla borgata di Is Bangius con il suo Praetorium romano
che per l'occasione sarà aperto al pubblico. Quartomoro
presenterà in anteprima al pubblico degli appassionati Trebinas,
il nuovo bovale, cultivar bandiera del territorio. Un vino
prodotto grazie alla coltivazione ad alberello, ai piedi del
vulcanico Monte Arci, in un'antica vigna. Sarà l'occasione per
presentare ancora una volta i progetti che la cantina porta
avanti per valorizzare la biodiversità e la durata nel tempo.
"Da un lato "Memorie di vite" - spiega Luciana Baso -
dall'altro l'archivio di vitigni autoctoni selezionati per
testare la capacità di un vino di mantenersi stabile in
bottiglia a lungo, anche anni, preservando proprietà e sapori".
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