(di Maria Grazia Marilotti)
Il sorriso, la simpatia,
l'immancabile bandana dai colori sgargianti di cui vantava una
ricca collezione, dono di clienti e amici. E soprattutto la
grande competenza ai fornelli. Lo ricordano così in tanti Nicola
Pomata, in arte Nicolo - deve questo nome ad un refuso sulla
vecchia insegna del locale. Il cuoco, icona della cucina
carlofortina, è scomparso all'età di 79 anni, per un malore
improvviso.
Un grande professionista, che ha scritto pagine importanti
della gastronomia della Sardegna e in particolare di Carloforte,
sull'isola di San Pietro, Sardegna sud occidentale. Il suo
gettonatissimo e storico ristorante "Da Nicolo", sul lungomare
Battellieri, ha ospitato celebrities: era frequentato da Armani
e Agnelli, per citarne alcuni, ma anche da gente di mare,
turisti, da ogni paese del mondo.
"Devo il mio esordio nella ristorazione a Vittorio Gassman",
aveva svelato Nicolo all'ANSA durante una chiacchierata di
alcuni anni fa a Carloforte, tra un cascà e le storiche linguine
con tonno, limone e capperi a cui ha dato il suo nome, in menù
dal 1973, anno di nascita del suo primogenito, Luigi, oggi
famoso chef. "Avevo 15 anni e fui chiamato per servire ai tavoli
in una serata di gala dove il celebre attore era l'ospite più
importante", aveva raccontato. Una giornata che era rimasta
impressa nella sua memoria.
Una famiglia votata alla ristorazione. Il filo della
tradizione e della passione parte da nonno Luigi, cuoco
dell'Hotel Riviera. Suo figlio e i nipoti hanno poi ereditato la
passione per questo mestiere. Aveva appena 16 anni Nicolo quando
girava tra i caruggi di Carloforte per proporre focaccine fatte
in casa: 50 lire, bevanda compresa. Andavano a ruba.
Un ragazzino pieno di voglia di fare, di creatività. Già nel
1973 le linguine alla Nicolo erano state citate tra le migliori
cento paste dalla Guida Barilla. Numerosi i premi e
riconoscimenti ottenuti. Perché Nicolo sul lavoro ci ha messo
tanta passione, tanta testa, tanto cuore.
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