Allestimenti multimediali, cacce al
tesoro tra antichi documenti, presenza attiva sui social: sono
solo alcune delle iniziative con cui il nuovo dirigente Stefano
Leardi vuol far conoscere l'Archivio di Stato di Milano al
pubblico.
Leardi, classe 1986, archivista e dottore di ricerca in
storia antica, già direttore dell'Archivio di Stato di Biella,
ha preso servizio lo scorso 20 maggio a Palazzo del Senato, sede
storica dell'Archivio di Stato meneghino da quasi
centocinquant'anni. "Gli archivi in generale - dice all'ANSA -
pagano la fama di posti polverosi, da studiosi, ma è un luogo
comune da smontare perché gli archivi conservano tante storie,
quelle di individui, famiglie e comunità". "Per me un archivio è
una porta d'accesso alla storia del territorio. Per questo -
sottolinea - la prima cosa da fare è far conoscere cosa
facciamo, arrivare a un pubblico vasto e generico con formule
innovative non nei contenuti, che abbiamo nei nostri documenti e
nel rigore scientifico, ma nella forma e nei linguaggi, per
esempio i social, che sono un canale per arrivare ai giovani, un
amo per portare qui fisicamente le persone". Leardi pensa anche
di "valorizzare l'edificio che ci ospita. Non so quanti ne
conoscano la storia, vorremo aprire gli spazi alla cittadinanza,
organizzando o ospitando eventi". Il nuovo dirigente pensa anche
a "modalità ludiche: ho organizzato - spiega - cacce al tesoro
social su documenti degli archivi, che proporremo anche a
Milano". Con la brochure 'Archimparo', ha trovato una
sistemazione il catalogo dell'offerta didattica dell'istituto.
"L'idea - anticipa Leardi - è fare un educational per mostrare
ai docenti cosa possiamo proporre e portare le scuole in visita
con attività di laboratorio per far capire e conoscere meglio
gli archivi. Vista l'ampia tipologia di documenti possiamo fare
proposte su qualsiasi tematica, una varietà che va sfruttata".
Ci sono poi - ricorda - "i progetti legati al Pnrr per la
rimozione delle barriere fisiche e cognitive, per allargare e
rendere fruibile il nostro patrimonio, anche tramite la
digitalizzazione". E' stato poi già firmato un protocollo
d'intesa tra demanio e direzione generale degli archivi per
rendere il palazzo di via Senato un hub culturale, che spinge
sempre nella direzione di trasformare l'archivio "un polo
culturale vivo e aperto al dialogo con la cittadinanza e con le
diverse realtà culturali del territorio".
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