Centotrent'anni fa un gruppo di imprenditori milanesi fondava un club ciclistico privato, con l'idea di offrire ai soci una rete di contatti e servizi per scoprire e viaggiare per l'Italia. Quello stesso gruppo - ma che oggi non raccoglie solo ciclisti -esiste ancora, lo conosciamo come Touring Club Italiano, di recente è diventato una fondazione e continua ad essere sensibile al tema del turismo lento e sostenibile.
Non a caso l'evento per festeggiare le 130 candeline, svoltosi nella sede della Camera di Commercio di Roma, il Tempio di Vibia Sabina e Adriano, è stato intitolato 'La tradizione si fa futuro'.
Un compleanno celebrato alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e all'insegna di grandi cambiamenti. Primo tra tutti, quello al vertice: lo storico presidente Franco Iseppi, raggiunti gli 85 anni d'età e i 14 di mandato, ha scelto proprio questa giornata per cedere il proprio posto. "La migliore scenografia in cui ambientare la conclusione del mio mandato come presidente", ha commentato, visibilmente emozionato, davanti agli ospiti, tra cui decine di sindaci di comuni 'bandiera arancione'.
Lo sostituirà, per nomina del consiglio direttivo, Gian Domenico Auricchio, amministratore delegato della nota azienda di formaggi Gennaro Auricchio Spa, già consigliere del Tci e presidente di Unioncamere Lombardia e della nuova Camera di commercio unica Cremona-Mantova-Pavia. "C'è un filo rosso evidente che lega la nostra opera di 'cucitura' dei territori: il pensiero costantemente rivolto non tanto alla conservazione e non solo alla valorizzazione, ma soprattutto a ciò che lasceremo alle generazioni future - ha spiegato -. Il Touring crede fermamente che nei borghi risieda un potenziale inesplorato, una possibilità unica per differenziare il prodotto turistico nazionale".
Il club sta cercando di trasformarsi, si è già visto con le nuove iniziative editoriali. L'idea è quella di rimettere i luoghi al centro del viaggio. In particolare, quei circa 7200 comuni con meno di 15mila abitanti che nel 24% dei casi hanno una forte attrattività turistica. Realtà che periodicamente il Tci certifica con le sue bandiere arancioni, ora 290 grazie a cinque new entry: Barrea (L'Aquila), Caposele (Avellino), San Marco d'Alunzio (Messina), Trarego Viggiona (Verbano-Cusio-Ossola) e Urbania (Pesaro e Urbino). Creando anche movimento economico: l'83% dei comuni ha incrementato la propria offerta ricettiva dall'assegnazione del marchio, l'81% ha visto l'apertura di uno o più esercizi commerciali e il 79% ha aperto almeno una nuova struttura ristorativa. In media, viene registrato un aumento del 45% degli arrivi turistici e il +38% di presenze.
Proprio su questo tema, dopo gli auguri di rito a presidente uscente ed entrante, si è espressa anche la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, all'assemblea dell'Anci in corso a Torino. "Credo che ormai il turismo è dirimente per le economie di quasi tutti i comuni italiani - ha affermato -. Perché c'è tanta voglia d'Italia nel mondo". E se "è vero che ci sono città più conosciute di altre", ha aggiunto, "se sapremo raccontare e 'vendere' meglio quelle che sono le nostre peculiarità e i nostri territori, si tratta di un patrimonio unico al mondo.
Penso ad esempio ai nostri 5600 borghi dove si produce oltre il 90% delle nostre eccellenze eno-gastronomiche".
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