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Celebrazioni per 2.500 anni di Napoli con divisa e una nuotata

Celebrazioni per 2.500 anni di Napoli con divisa e una nuotata

Team basket con maglia creata da studente Accademia Belle Arti

NAPOLI, 20 dicembre 2024, 15:28

Redazione ANSA

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(di Angelo Cerulo) Un viaggio tra arte e sport da' il via domani alle celebrazioni per i 2.500 anni di Napoli, fondata il 21 dicembre del 475 avanti Cristo dai Cumani; grazie al Napoli Basket e all'Accademia di Belle Arti è stata ideata e prodotta una divisa che sarà indossata domenica dagli atleti nel derby con Scafati. Inoltre, domani si svolgerà una nuotata celebrativa non competitiva per simboleggiare l'arrivo dei fondatori di origine greca a Napoli. Il senso dell'iniziativa - sostenuta da diversi sponsor - è stato spiegato oggi da Andrea Di Nino, direttore Marketing del Napoli Basket, nella presentazione nel Museo Archeologico Nazionale, con la partecipazione, fra gli altri, del sindaco Gaetano Manfredi e di Joanna Dretta, ex ministro del turismo della Grecia. "La nostra volontà - ha detto il dirigente sportivo - è stata quella di celebrare, partendo dallo sport, i 2.500 anni di fondazione della città, nel segno della Grecia e dei napoletani. Il progetto del Napoli Basket ha voluto puntare su eventi concreti e grazie all'Accademia di Belle Arti di Napoli per la prima volta volta nella storia dello sport professionistico in Italia è stata disegnata una divisa, realizzata dallo studente vincitore della selezione Alessandro Lista, che verrà indossata dalla squadra del Napoli Basket domenica e, nella versione di altra colorazione, nella domenica successiva nel match contro Varese". Domani ci sarà un momento col nuoto protagonista. Si svolgerà una nuotata celebrativa aperta a tutti i cittadini dal Circolo Canottieri a Castel dell'Ovo luogo dello sbarco dei Cumani "e avremo la presenza delle uniche tre medaglie olimpioniche del nuoto femminile italiano nel 2012, 2016 e 2024 vale a dire Martina Grimaldi, Rachele Bruni e Ginevra Taddeucci insieme con olimpionici greci".
    E che lo sport sia una delle componenti importanti del progetto complessivo di valorizzazione della città è stato sottolineato dal sindaco il quale ha ricordato anche il ritrovamento del tempio legato ai Giochi Isolimpici durante i lavori della stazione della metropolitana in Via Duomo. "Lo sport è una parte fondamentale della cultura, della storia della città - ha affermato Gaetano Manfredi - ma anche per il futuro.
    Può essere un grande veicolo per la diffusione della cultura napoletana in Italia e nel mondo". Parlando poi delle risorse economiche, Manfredi ha fatto riferimento "a 6 milioni gestititi dal ministero degli Esteri per la promozione internazionale dell'evento" aggiungendo che "come Città Metropolitana abbiamo previsto più di un milione di euro. Ma vorremmo trovare altri finanziamenti". Il sindaco ha colto l'occasione per sottolineare la radice comune con la Grecia ed il Mediterraneo: "Napoli è luogo di connessione fra le civiltà dell'area mediterranea e nel Mediterraneo ci sarà la sfida per un il futuro dell'Europa".
    Lo spirito della convenzione tra l'Accademia di Belle Arti e il Napoli Basket è stata spiegato dalla professoressa Enrica D'Aguanno, coordinatrice del Dipartimento di Progettazione artistica per l'impresa (composto da Design della Comunicazione e Fashion Design). Gli studenti che hanno partecipato sono stati 40, dei quali dieci selezionati con i diversi bozzetti fra i quali poi è stato scelto Alessandro Lista. "Questa maglia racchiude tutti i simboli della mitologia - ha spiegato la docente - lo studente - ma in verità tutti gli studenti sono stati bravi -ha fatto uno splendido lavoro di ricostruzione della mitologia in termini anche di ambientazione, ha creato un oggetto d'arte ma legato allo sport. E un grande lavoro hanno fatto i docenti Daniela Pergreffi e Paco Massimo. L'Accademia è sempre più aperta alla città in sinergia con le istituzioni attuando collaborazioni virtuose anche fra il pubblico e il privato". In sala anche i genitori di Mario Paciolla, il cooperante napoletano deceduto in Colombia mentre era al servizio in una missione ONU: la convenzione è stata realizzata nel suo nome.
   

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