C'è la materia, manipolata
attraverso gesti geometrici e cromatici che ne esaltano il
mistero, nel lavoro di sculture di Gianni Dessì progettato per
il chiostro del convento di San Domenico, sede del Museo
archeologico nazionale dell'Umbria e dell'Archivio di Stato di
Perugia.
"Terra terre" è il nuovo progetto della rassegna "La Sottile
Linea d'Umbria", la proposta culturale per l'estate in Umbria
che sta animando il territorio regionale di iniziative tra
antico e contemporaneo. Un progetto, con in totale 25 luoghi
della cultura coinvolti tra musei, siti archeologici e parchi,
voluto dalla direzione generale musei del Mic, Musei nazionali
di Perugia - direzione regionale musei nazionali Umbria e dalla
Regione Umbria.
Le sculture di Dessì, con l'esposizione aperta al pubblico
dall'11 luglio, sono state presentate alla presenza anche del
direttore dei musei umbri Costantino D'Orazio e del presidente
di Umbria Jazz Gianluca Laurenzi. L'artista, infatti, ha firmato
anche il manifesto dell'edizione 2024 di Umbria Jazz, che
prenderà il via venerdì 12 luglio.
Quattro nuove sculture, pensate appositamente per il luogo,
permettono di assistere all'evoluzione dell'uomo, raffigurato in
tre età della vita, in cui la forma astratta dialoga e si
trasforma in segno riconoscibile. Sotto il portico antico del
museo perugino troviamo quindi quattro "segni" che invitano a
camminare per assistere all'evoluzione di forme che assumono
consistenza e coscienza.
Un corpo in posizione fetale, segnato da un cerchio nero,
punto primordiale generato dalla terra. Un gruppo di figure che
sembrano liberarsi dalla materia, su cui Dessì ha dipinto un
cerchio bianco popolato da geometrie enigmatiche: è il momento
iniziale dell'acquisizione di una coscienza, dell'occupazione
consapevole di uno spazio, dell'esordio di un pensiero.
La curiosità per il mondo caratterizza il terzo momento. I
corpi esplorano l'aria, si guardano intorno, cercando protezione
l'uno nell'altro, immersi nella luce che rifletta la tinta
gialla, accesa dal sole. Sono quasi pronti a varcare la soglia
che segna il quarto momento, in cui dalla terra, su cui sono
stati incollati finora, i corpi possono librarsi nell'aria e
diventare parte dell'architettura, quindi del mondo geometrico
che permea il pensiero di Dessì, maestro della materia e della
coscienza.
Del resto, sin dagli esordi, i dipinti dell'artista romano
non appaiono costretti entro i confini della tela, ma si
estendono oltre, sui muri che li accolgono come a sottolineare
l'intento di espandersi verso uno spazio "altro", oltre i limiti
canonici della superficie pittorica. Il suo lavoro è spesso
connotato da impasti materici, da cui emergono immagini arcaiche
e primigenie. E un ambiente come il Museo archeologico diventa
quasi ideale per far prendere vita alle sue sculture.
"La Sottile Linea d'Umbria" non si ferma qui, ma continua il
suo viaggio di valorizzazione dei luoghi della cultura dei musei
umbri con nuove inaugurazioni. Venerdì 12 luglio sarà
protagonista l'area archeologica di Carsulae con "Go›d Year" di
Paolo Canevari, mentre sabato 13 luglio una scultura metafisica
di Marco Tirelli troverà spazio al Tempietto sul Clitunno.
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