(di Rodolfo Calò)
L'Egitto ha annunciato la
scoperta di un altro "corridoio" all'interno della piramide di
Cheope, la più grande, antica e iconica delle tre piramidi di
Giza al Cairo. Per la comunità scientifica si tratta della
pubblicazione di due studi che precisano esatte dimensioni,
collocazione e forma del finora misterioso spazio vuoto "Sp-Nfc"
individuato nel 2016. Ma, ammiccando al grande pubblico, secondo
l'archeologo-star egiziano Zahi Hawass potrebbe essere la strada
che porta alla tomba del faraone e rappresentare quindi "la
scoperta del secolo".
L'annuncio è stato fatto in una conferenza stampa tenuta
sotto un tendone proprio ai piedi dei 139 metri della più
vetusta ma meglio conservata delle sette meraviglie del mondo
antico. Si conferma dunque che dietro l'entrata principale della
grande piramide di Khufu (Cheope) esiste un altro "corridoio",
"un tunnel", di 9 metri di lunghezza, 2,10 di larghezza e 2,3 di
altezza. Non è rifinito ed è caratterizzato da monoliti che
formano un soffitto spiovente: "l'ultima volta che è stato visto
fu 4.500 anni fa", ha detto Hany Helal, il coordinatore e
manager del progetto ScanPyramids che ha fatto la scoperta,
sottolineando che quelle diffuse oggi sono le prime immagini
della misteriosa camera.
La cavità del lato nord della grande piramide è stata filmata
da una sonda giapponese, una sorta di "endoscopio" introdotto
attraverso una fessura di pochi millimetri. "Non chiedetemi
perché questo corridoio sia qui", ha detto Helal alimentando il
mistero dopo che Hawass aveva comunque previsto che "porterà a
svelare altri segreti".
"Crediamo che qualcosa sia nascosto sotto", ha detto
l'ex-ministro delle antichità egiziano formulando una propria
"opinione": "la tomba di Cheope dovrebbe essere sotto quel
tunnel" e quella appena annunciata "credo (...) possa essere la
scoperta più importante del secolo".
I curatori di un video divulgativo hanno spiegato che la
forma a "v rovesciata" del soffitto del corridoio, detta
"tecnica dello chevron, fu introdotta per la prima volta"
proprio nella piramide di Cheope e serve a proteggere "grandi
stanze dal considerevole peso sovrastante": insomma uno scarico
di forze a tutela di quella che, secondo Hawass, sarebbe la
tomba del faraone della IV dinastia.
Il progetto di ricerca, in corso da otto anni, punta a
studiare le piramidi dell'Antico regno usando "tecniche
non-invasive" come la "radiografia muonica" che nel 2016 rilevò
lo "ScanPyramids North Face Corridor" (Sp-Nfc) di cui ora sono
state precisate le caratteristiche.
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