Da un autoritratto nudo seduto
sul pavimento di Egon Schiele a un arazzo di Alighiero Boetti,
Tra l'Incudine e il Martello, che unisce testi in italiano e
persiano a un tavolo; da una testa di donna di età adrianea, con
ancora le tracce delle iridi degli occhi dipinte, a un tavolino
di Gio Ponti di radica di noce disegnato nel 1951 per Casa
Lucano a Milano: sono alcune proposte della prossima edizione di
Tefaf New york, la grande fiera dell'arte gemella di Maastricht
che in marzo tornerà a Manhattan.
Il programma 2023 comprende 78 gallerie da 13 Paesi che
ritornano e altre 13 gallerie che espongono per la prima volta
quest'anno. Lo Schiele del 1917, creato un anno prima della
morte dell'artista, è presentato ad esempio da Richard Nagy, per
la prima volta a Tefaf New York, così come anche la Geoffrey
Diner Gallery nel cui stand sarà esposto il tavolino di Ponti.
L'edizione newyorchese di Tefaf si terrà dal 12 al 16 maggio,
con una preview alla vigilia riservata ai collezionisti, nella
storica sede del Park Avenue Armory: saranno esposte opere di
arte moderna e contemporanea, gioielli, antiquariato e design
all'interno di sale d'epoca o in stand allestiti nell'imponente
Wade Thompson Drill Hall al centro dell'edificio. La
manifestazione, un appuntamento ricorrente per New York dal
2016, aveva annunciato a gennaio che due musei - la Neue Galerie
di New York e il Museo Reale di Belle Arti di Anversa in Belgio
- saranno i beneficiari per il 2023 del suo Museum Restoration
Fund, una donazione annuale a sostegno del lavoro che la
comunità internazionale dell'arte svolge a tutela del patrimonio
artistico e culturale.
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