METZ- "Un monde à soi", un mondo tutto suo, è il titolo della mostra che il Centre Pompidou-Metz ospita nella Galleria 2, dal 15 aprile all'11 settembre, a quasi sessant'anni dall'ultima retrospettiva di Suzanne Valadon in Francia, organizzata dal Museo Nazionale d'Arte Moderna nel 1967. L'esposizione celebra la figura di questa eccezionale e audace artista e il carattere espressivo e contemporaneo del suo lavoro creativo.
Le 200 opere esposte ricollocano Suzanne Valadon nella storia dell'arte, un mondo che a lungo l'ha considerata ai margini delle correnti dominanti del suo tempo, il cubismo e l'arte astratta. Il suo carattere ribelle e anticonformista, la sua vita da musa e modella e poi la sua arte, condivisa con il figlio Maurice Utrillo e il marito André Utter, l'hanno trasformata in un'interprete moderna ed essenziale che traghetta lo spettatore dal XIX al XX secolo. L'artista rompe gli schemi tradizionalisti del nudo languido e predilige un corpo a riposo con mani e viso espressivi, con uno stile che reinventa i codici di una pittura precocemente femminista.
Attraverso i lavori in mostra, molti dei quali raramente presentati in Francia, tra cui la collezione personale di Edgar Degas, si vuole mette in luce l'ampiezza e la ricchezza della carriera di quest'artista a cavallo tra i due secoli. La mostra al Centre Pompidou-Metz si propone, dunque, di ripercorrere il destino unico dell'artista, la cui indipendenza dalle avanguardie le è valsa un tardivo riconoscimento creativo. L'esposizione poi verrà ripresa e adattata al Museo delle Arti di Nantes, dal 3 novembre al 18 febbraio 2024, e andrà poi a Barcellona al Museo Nazionale d'Arte della Catalogna, con la stessa mostra in programma dall'11 aprile all'1 settembre 2024.
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