BUENOS AIRES - La dittatura militare argentina oltre ad essere riconosciuta per essere stata una delle più sanguinarie della storia della regione, con oltre 30 mila desaparecidos, si è distinta anche per aver adottato alcune delle pratiche più ciniche per portare a compimento il piano di "sparizione" delle sue vittime.
Tra queste, quella dei cosiddetti "voli della morte", un sistema che prevedeva caricare i detenuti dei centri di detenzione clandestini su aerei militari per gettarli nelle acque del Rio de la Plata.
La loro effettiva esistenza non era mai stata provata fino al ritrovamento di cinque di questi aerei da parte di un fotografo italiano, Giancarlo Ceraudo, insieme alla giornalista argentina ed ex detenuta della dittatura, Miriam Lewin.
"Destino Final", una mostra fotografica organizzata dal ministero della Cultura argentino e inaugurata sabato nel prestigioso spazio museale "CCK" di Buenos Aires, ricostruisce e celebra lo straordinario lavoro di ricerca e ritrattistica di Ceraudo.
Le oltre 90 foto della mostra curata da Arianna Rinaldo, ripercorrono l'inchiesta che ha portato il fotografo italiano a ritrattare l'orrore impregnato nei centri di detenzione e tortura così come nei volti delle vittime; ad accompagnare il pietoso lavoro degli antropologi forensi nell'identificazione dei resti dei desaparecidos; e a seguire instancabilmente le tracce degli aerei fino al loro ritrovamento. "È un momento molto emozionante vedere il mio lavoro esposto in queste grandi sale, è molto forte per me. Questo è, forse, il mio lavoro meno professionale, perché mantenere una narrazione per 18 anni si fa solo attraverso le relazioni che si sono messe insieme, dall'impegno che si apprende, dall'umanità che si riceve. Questo lavoro è un pezzo della mia vita", ha detto Ceraudo nel discorso di inaugurazione.
Il ministro della Cultura argentino, Tristan Bauer, ha dichiarato da parte sua di aver voluto fortemente questa mostra e ha ringraziato Ceraudo per il suo lavoro e per la sua testimonianza "come fotografo e come artista".
All'inaugurazione, oltre al ministro Bauer, hanno assistito in rappresentanza delle Madri di Plaza de Mayo anche Taty Almeida e l'italiana Vera Jarach.
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