Dall'1 al 25 giugno la Triennale di
Milano prende parte alla quarta edizione della London Design
Biennale, intitolata 'The Global Game: Remapping
Collaborations'. L'istituzione milanese rappresenterà il
Padiglione Italia con la mostra 'Unseen Collaborations', curata
da Marco Sammicheli, direttore del Museo del Design Italiano, e
Marilia Pederbelli, assistente alla curatela di Triennale.
Parteciperanno all'edizione di quest'anno della Biennale, sotto
la direzione artistica di Aric Chen, direttore del Nieuwe
Instituut di Rotterdam, oltre 40 istituzioni culturali
provenienti da tutto il mondo che dovranno esplorare il tema
della collaborazione e della ricerca di sinergie condivise in
ambito creativo e del design. La proposta di Triennale alla
Somerset House di Londra pone l'accento sui processi
collaborativi alla base della progettazione di arredi e interni
per motonavi e transatlantici italiani nella prima metà del
Novecento. Le grandi navi da crociera sono nella storia del
design italiano proprio uno dei primi esempi di collaborazione
tra tecnici, ingegneri, costruttori, designer, artisti, comparti
industriali e realtà artigiane diffuse sul territorio. Questi
progetti, concepiti come padiglioni espositivi viaggianti, hanno
contribuito in modo decisivo non solo alla nascita del design
italiano ma anche a rappresentare la cultura progettuale,
artistica e produttiva italiana nel mondo.
La mostra 'Unseen Collaborations' vuole aprire nuovi punti di
vista sulla necessità di attivare collaborazioni inedite, su
scala globale, che tengano conto dell'impatto umano, politico e
ambientale di questi progetti. Difatti, una volta dismessi,
motonavi e transatlantici vengono spesso smantellati sulle coste
di Paesi come Bangladesh, Pakistan o India dove diventano
materiali e materie prime da rimettere sul mercato che
riacquistano valore in nuovi processi generativi. Si costituisce
così un ponte tra diverse aree del globo, una collaborazione
invisibile che lega l'inizio e la fine del ciclo di vita di un
artefatto. La mostra raccoglie opere e installazioni
site-specific di diversi artisti: 'Steel 6' (2016) di Liu
Xiaodong, opera dell'artista cinese sulla quotidianità dei
lavoratori siderurgici dei cantieri di demolizione delle grandi
navi allestiti sulle coste del Bangladesh; la serie di tre
maschere 'Order' (2017) di Philippe Tabet, un affondo
dell'artista francese su tre differenti processi industriali: la
fusione dell'alluminio, l'incollaggio del compensato e la
cottura della ceramica in smalto. E, ancora, due installazioni
site-specific, commissionate dai curatori e realizzate
appositamente per la London Design Biennale di quest'anno,
degli artisti italiani Davide Trabucco, che ripercorre la storia
per immagini del design degli interni delle navi sottolineandone
il carattere di architetture mobili e di progetti collettivi, e
Melania Toma, che realizza un grande arazzo che rievoca le
committenze che artisti e designer ricevevano dagli armatori per
decorare le aree comuni delle navi da crociera.
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