La relazione tra le distruzioni
della guerra e quelle del terremoto. Il coraggio di rialzarsi e
ricostruire. La speranza che tutto questo non succeda mai più.
L'evocazione del dialogo tra i popoli per un futuro di pace. Il
diritto alla libertà.
Sono alcuni dei temi delle opere di Yehor Antsyhin, Lucy
Ivanova, Petro Ryaska, Andriy Sahaydakovskyy e Olena Turyanska,
i cinque artisti ucraini protagonisti del programma di residenza
a Fontecchio (L'Aquila) organizzato dal MAXXI, Museo nazionale
delle arti del XXI secolo, con la collaborazione della
Fondazione Imago Mundi, del Comune di Fontecchio e il sostegno
del Ministero della Cultura.
Dallo scorso settembre i cinque artisti - individuati tra una
rosa di nomi proposti da Solomia Savchuk Head of Contemporary
Art al Mystetskyi Arsenal di Kiev e curatrice della raccolta
Ucraina di Imago Mundi Collection e Maria Lanko, co-curatrice
del Padiglione dell'Ucraina all'ultima Biennale d'Arte di
Venezia - hanno vissuto e lavorato a Fontecchio (L'Aquila),
affascinante paese medievale arroccato su un'altura e immerso
nel verde, che ha scelto arte e cultura come motore di sviluppo
per ripartire dopo il terremoto.
A conclusione del programma di residenza, le opere realizzate
durante questo periodo sono state esposte a Fontecchio, nel
medievale Convento di San Francesco che resta aperto per tutto
il weekend con orari 11-17.
L'inaugurazione ha visto la presenza di Bartolomeo Pietromarchi,
direttore MAXXI L'Aquila, Sabrina Ciancone, sindaco di
Fontecchio, Enrico Bossan, direttore artistico Fondazione Imago
Mundi, la curatrice Solomia Savchuk, e ancora Valeria Pica,
assessore alla Cultura del Comune di Fontecchio e coordinatrice
delle residenze con Eleonora Farina dell'Ufficio curatoriale del
MAXXI.
Nel corso della residenza, gli artisti hanno lavorato e si
sono relazionati con il luogo, la comunità e la realtà culturale
che li ha accolti. Le opere e i progetti, commissionati dal
MAXXI e presentati in questo momento conclusivo del loro
percorso in Italia, sono dunque frutto della loro esperienza e
del dialogo quotidiano con il territorio.
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