NAPOLI - Era chiusa da sette anni, ora - dopo un'attenta opera di restauro che ha riguardato gran parte delle cappelle e il tetto - riaprirà e diventerà un punto di riferimento per gli studenti dell'università "Federico II" di Napoli. E' la Reale Pontificia Basilica di San Giacomo degli Spagnoli (all'interno di Palazzo San Giacomo), un vero scrigno d'arte poco conosciuto dai napoletani e che è di proprietà della Reale Arciconfraternita del Monte del Santissimo Sacramento dei Nobili Spagnoli. La fruizione della cappella sarà possibile grazie ad un protocollo che è stato siglato con il rettore della "Federico II", Matteo Lorito.
"La Federico II così rafforza la sua missione di sostenere - ha spiegato il rettore Lorito - di sostenere e di promuovere la fruizione del patrimonio storico della città".
"Noi daremo un contributo alla riapertura - ha aggiunto - ma soprattutto la riempiremo di contenuti: andranno i giovani e ci saranno i nostri dottorandi che studieranno le opere meravigliose. E diventerà una sede per convegni, congressi e visite guidate anche aperte ai turisti".
Il governatore delegato dell'arciconfraternita Giuseppe de Vargas Machuca che ha sottoscritto il rettore il protocollo si è detto felice per l'intesa raggiunta stigmatizzando "che lo scopo principale è quello di restituire alla città un monumento che in pochi conoscono e renderlo fruibile da un punto di vista culturale ed anche con progetti sociali".
La basilica è stata costruita nel 1540 e fu voluta dal viceré spagnolo don Pedro de Toledo e dal 1819 è di proprietà dell'Arciconfraternita dal 1819. Era chiusa da sette anni, da quando furono registrati alcuni problemi statici e "risolti con l'ausilio - sottolinea il governatore Giuseppe de Vargas Machuca - di contributi da parte dei privati".
Almeno sono state ristrutturate 9 cappelle sulle 14 presenti e rifatte le capriate del tetto. Ad oggi è la basilica è completamente fruibile.
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