A partire da Pasqua, e in vista poi
della stagione estiva, ci si prepara a un periodo boom per il
turismo. Una opportunità di grande sviluppo per l'economia del
territorio e l'occupazione ma le imprese del settore lamentano
la mancanza di figure professionali specializzati. A farsi
portavoce dell'allarme il sindaco di Pompei, meta di turismo
'laico' per gli Scavi archeologici e nello stesso tempo
religioso per la presenza del Santuario, ha deciso di passare
all'azione. Un'iniziativa che il primo cittadino, Carmine Lo
Sapio, ha preso nella prospettiva che, annuncia, "sono in arrivo
50mila turisti al giorno, ma mancano mille addetti per i periodi
di picco". Così, per scongiurare la chiusura delle attività
ricettive, ha organizzato il "Job in tourism recruiting day", la
prima "Fiera del lavoro" del settore per agevolare l'incontro
tra domanda e offerta, che si svolgerà il prossimo 30 marzo
presso il "Porto di Pompei - Marina di Stabia".
Annunciata la partecipazione di centinaia di aziende da tutta la
Campania, e del Sud Italia, e migliaia di giovani, in cerca di
lavoro, da tutta Italia.
Le aziende in cerca di figure professionali avranno la
possibilità di incontrare i candidati e al contempo di avere a
disposizione un'adeguata vetrina promozionale.
"L'industria del turismo - spiega Lo Sapio - marcia a pieno
regime, tuttavia fatica a trovare chi la sostenga. Dopo la
marcata ripresa del 2022, anche per quest'anno si prevede un
aumento dei flussi di turisti, dall'Italia e dall'estero. Ma la
crescita del settore, tuttavia, si scontra con le difficoltà di
reperimento del personale. Tanto che per la Pasqua e per i mesi
primaverili legati ai ponti si stimano, in tutta Italia, 50 mila
posizioni vacanti nelle imprese turistiche. A lanciare
l'allarme che rischia di danneggiare un settore in piena ripresa
sono le associazioni di categoria. I lavoratori non si trovano
così facilmente: le imprese segnalano difficoltà di reperimento
delle figure professionali nel 34% dei casi, non solo per
preparazione inadeguata ma, sempre più spesso, per mancanza di
candidati".
Lo Sapio evidenzia che si tratta di una percentuale "che sale
addirittura al 52% nella ristorazione, mentre scende al 26,7%
nelle altre imprese del turismo. Più nel dettaglio, i profili
necessari sono per il 2,6% di professioni con elevata
specializzazione, l'81,5% professioni qualificate, l'1,3% di
addetti specializzati e il 14,6% di professioni non qualificate.
E proprio queste ultime appaiono quelle più ostiche da
rintracciare. Sul mercato resta infatti impossibile,
attualmente, mettere sotto contratto camerieri semplici,
facchini e lavapiatti. Ma ci sono difficoltà anche per gli
addetti alle pulizie e magazzinieri. Quanto alle fasce
professionali più qualificate si va a caccia di 10 mila posti. E
in particolare contabili, baristi, informatici e assistenti
reception e cuochi. Alla luce di questi dati allarmanti ho
inteso organizzare una 'Fiera del lavoro' per il settore
turistico".
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