Com'era la villa marittima romana
del Capo di Sorrento? Scavi dopo scavi, condotti dal gruppo di
archeologi guidati da Wolfgang Filser, dell'Università di
Copenaghen, in collaborazione con la Soprintendenza di Napoli,
si sono raggiunte conoscenze finora ignorate.
Guida d'eccezione per cittadini e turisti, è stato lo stesso
professore Filser, che ha condotto una visita nell'area
archeologica, svelando curiosità ed informazioni che il lavoro
scientifico ha portato alla luce. Confermando il sito
sorrentino, tra le più importanti testimonianze a livello
internazionale, per comprendere il funzionamento di una villa
marittima di epoca romana. Un appuntamento promosso nell'ambito
del calendario di Sorrento Walks, un progetto di valorizzazione
degli itinerari escursionistici, in chiave ambientale e
culturale, promosso dal comune di Sorrento e da Penisolaverde. E
che ha coinciso con le Giornate di Primavera promosse dal Fai,
il Fondo per l'ambiente italiano, dedicato quest'anno proprio al
patrimonio custodito nella località nota come Bagni della Regina
Giovanna.
A seguire, la sala del centro parrocchiale del Capo di Sorrento
ha ospitato un incontro moderato dal direttore di Penisolaverde,
Luigi Cuomo, nel corso del quale Filser ha presentato per la
prima volta un modello tridimensionale della villa romana.
"Un patrimonio unico al mondo - ha sottolineato l'archeologo -
Un'opportunità inestimabile per cittadini, turisti e studiosi di
conoscere il nostro passato".
Per il presidente del consiglio comunale, Luigi Di Prisco, "Il
sito della Regina Giovanna è tra le principali attrattive del
nostro territorio. Per questo siamo impegnati a portare avanti
un progetto di riqualificazione, che intende tutelare e
valorizzare tutta l'area, sia per la parte archeologia che per
quella agricola, con progetti che vedono al centro anche il
fondo rurale di proprietà comunale".
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