TRIESTE - Se non bastasse l'opportunità di soggiornare dove vissero Johann Strauss ed Eleonora Duse, Paul Valery e Mark Twain, e nemmeno la presenza di Rainer Maria Rilke che dai bastioni del castello invocava gli angeli, allora a convincere i turisti a raggiungere il Castello di Duino sarà il riecheggiare della Dama Bianca, il fantasma che da tempo dimora nel maniero. A picco sul mare del golfo di Trieste, il castello risale al XIV secolo, edificato su un avamposto militare romano: nel 2023 festeggia i venti anni di apertura al pubblico. Una attività che la nobile famiglia proprietaria, della Torre e Tasso, avviò il 1 Luglio 2003 e che attira un gran numero di visitatori (60mila nel solo 2022). Da secoli l'aristocrazia ha dovuto mettere a profitto le proprietà cimentandosi in iniziative più prosaicamente commerciali e borghesi. E a Trieste una borghesia illuminata e alacre ha consacrato il commercio, facendone ragione di sviluppo, benessere e cultura. "Era il primo luglio del 2003 quando abbiamo aperto le porte al pubblico. All'inizio è stato un po' strano, era come se le persone entrassero in casa all'improvviso, in uno spazio fino a poco prima esclusivamente privato", racconta il principe Dimitri della Torre e Tasso, primogenito di Carlo Alessandro (duca di Castel Duino e conte di Valsassina) e di Veronique Lantz, una schiatta da secoli nell'orbita delle grandi dinastie reali, imparentati, tra gli altri, con i Romanov e i reali di Grecia e Danimarca.
"In realtà la gente è stata una ricchezza, ha amato fin da subito il castello, e tutti i visitatori sono stati sempre molto gentili e rispettosi. Ho abitato lì fino ai 30 anni, nel 2007.
Ora ci torno una volta al mese, me ne prendo cura sempre con grande passione".
Le altre settimane le vive in Belgio, dove risiede con la moglie e i figli. Dimitri è un imprenditore della ristorazione, dunque questa del castello è una impresa collaterale, ma facile visto il fascino del luogo, del parco e il carico della Storia, transitata da qui fino al disfacimento dell'Impero austro-ungarico. La casata dei della Torre e Tasso si fa risalire a Jannetto de Tassis Maestro delle Poste (Kuriemeister) di Massimiliano I d'Asburgo dal 1490 al 1501 con sede a Innsbruck. "In Belgio mi occupo di un ristorante e di un'enoteca - spiega il principe Dimitri - ma quello che mi piace è la gestione del castello. Ora sono in corso lavori di rifacimento delle facciate delle ali sud e ovest". Le prospettive: "Sono ottime, anche se siamo lontani dai 70mila turisti del 2019, ma dopo lo stop imposto dalla pandemia le cose vanno migliorando".
E il bilancio in pareggio, sebbene il costo di energia e gas susciti incertezze. Coppie "arrivano da tutto il mondo" per venire a stare tra grandi suggestioni sul ciglio delle alte falesie che proseguono la Costiera triestina prima di digradare verso Monfalcone. E la Dama Bianca? Fu lanciata in mare dal marito geloso e trasformata in roccia diafana, il suo fantasma aleggia ogni notte. E' di lei che chiedono nei messaggi lasciati nel Libro degli ospiti: "C'è chi fa i complimenti per il parco, chi ama la posizione e chi chiede del fantasma", rinfocola il principe. "Io l'ho percepito più volte. La prima fu quando ero ancora bambino, avevo forse 10 anni, ho sentito una presenza correre in cerchio nella mia stanza. Poi in altre occasioni ho sentito passi e rumore, come se qualcuno camminasse verso di me". Non ne ha paura: "Credo sia un fantasma buono, molti si sono spaventati avvertendo una presenza e non vedendo nessuno.
Non ha mai fatto male a nessuno".
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