Gli artisti del 900' e la loro
attrazione per le sculture tribali. E' questo il filo conduttore
della mostra "Il Mito dell'Arte Africana nel '900. Da Picasso a
Man Ray, da Calder a Basquiat e Matisse" a cura di Vincenzo
Sanfo, Anna Alberghina e Bruno Albertino, che aprirà al pubblico
sabato 25 marzo al Magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste.
"L'ammirazione degli artisti moderni per le sculture tribali
dal 1907 al 1914 - afferma Albertino - è documentata da
fotografie degli interni degli studi, dagli scritti e dalle loro
stesse opere. Picasso, Matisse, Brancusi, Braque apprezzavano
dell'arte tribale sia la finezza estetica che la sua
essenzialità altamente stilizzata. Anche e soprattutto grazie a
questi artisti, la scultura tradizionale è diventata importante
ed è stata esposta nei più prestigiosi musei del mondo".
Il percorso, visitabile fino al 30 luglio, si apre con
l'esposizione di circa 100 opere d'arte africana tra sculture,
maschere e oggetti, appartenenti alla Collezione dei curatori
Albertino e Alberghina. La seconda parte - informa una nota - è
invece dedicata all'esposizione di circa 50 opere d'arte del
Novecento, nelle quali si coglie l'aspetto immortale del mito
africano, con una vasta sezione dedicata a Picasso con disegni,
litografie, e ceramiche. Si continua con le opere di Matisse,
Calder, Gauguin, Man Ray, fino ad arrivare ai più contemporanei
Mimmo Paladino, Basquiat e Xu de Qi. "Partendo dalle esperienze
picassiane - sottolinea Sanfo - questa mostra ci porta sino ai
giorni nostri attraversando percorsi che hanno in comune una
visione dell'arte che trae dall'essenzialità delle forme
africane ispirazione, generando i papier-decoupe matissiani, le
decorazioni tribali di Keith Haring, le surreali visioni di Man
Ray, le gioiose figure di Calder accostate alla furia
costruttiva di Basquiat. Cosi come le irriverenti maschere di
Enrico Baj, le luminose visioni di Marco Lodola e le incursioni
di Marco Nereo Rotelli, accompagnate dalla cancellazione
picassiana del cinese XuDeqi".
La mostra è prodotta da Navigare in co-produzione con
Diffusione e Cultura e promossa dal Comune di Trieste con il
supporto di Trieste Convention and Visitors Bureau e
PromoTurismoFvg.
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