UDINE - "Mariupol era una città con un passato prestigioso, un presente vivo e grandi piani per il futuro, una straordinaria vetrina della rinascita del Donbass ucraino. Oggi è difficile trovare una famiglia che non abbia un parente, un conoscente o un amico tra i morti causati dall'assedio russo del 2022. Raccontare ciò che sappiamo è molto importante". E' quanto racconta Evgeny Sosnovsky, informatico e progettista digitale, cittadino di Mariupol, autore dell'opera "Mariupol Diary", racconto per immagini che diventa mostra fotografica e per la prima volta arriva in Italia dal 2 maggio come una delle anteprime del festival vicino/lontano di Udine, in programma a Udine dal 3 al 7 maggio.
Diventato fotoreporter nella primavera del 2014, quando Mariupol fu attaccata per la prima volta dalle forze separatiste filorusse, Sosnovsky è rimasto nella sua città per tutti i 65 giorni del terribile assedio della primavera 2022, documentando gli effetti delle distruzioni.
"Mariupol Diary", nell'allestimento a cura di Michele Guerra coprodotto da vicino/lontano con Arci-Nuovi Orizzonti e Make Spazio espositivo, si inaugura il 2 maggio e resterà visitabile gratuitamente fino all'11 maggio nella sede Make, proponendo 50 fotografie in bianco e nero.
"Molti di noi non vogliono nemmeno menzionare quei giorni, quelle settimane e quei mesi - ha commentato ancora Evgeny Sosvonsky -: cerchiamo di dimenticare, per cancellare l'orrore.
Invece è sempre importante parlarne, le nostre testimonianze sono una prova inconfutabile dei terribili crimini militari commessi dalla Federazione Russa contro il nostro Paese e contro i miei concittadini".
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