Oltre trenta opere di Giuseppe Penone
invadono le sale dense di minerali della Galleria Borghese con
il loro afflato di natura e materia organica per poi
attraversare anche i luoghi più inediti dei giardini, da quello
dell'Uccelliera a quello, eccezionalmente aperto, della
Meridiana. Dal 14 marzo al 28 maggio 'Giuseppe Penone. Gesti
Universali', a cura di Francesco Stocchi, propone un itinerario
nell'opera del maestro dell'Arte povera tra gli anni Settanta ai
primi anni del Duemila, che attraversa e invade le sale di
capolavori che fanno vibrare il marmo, dal Salone Mariano Rossi
- con l'installazione Soffio di foglie e Respirare l'ombra con
alberi veri scortecciati - attraverso la sala di Apollo e Dafne,
avvolta dal profumo forte dell'alloro con il respiro che diventa
scultura mettendo in pratica il mito narrato nelle Metamorfosi
di Ovidio, fino alla Sala degli Imperatori e a quella di Enea e
Anchise con la Pelle di cedro in cuoio così come Pelle di marmo
e spine d'acacia, dove proprio la pelle è il nodo delle tre età
rappresentate nel gruppo scultoreo.
Poi le opere di Penone si aprono verso l'esterno del palazzo,
nel Giardino dell'Uccelliera e nel Giardino della Meridiana per
attraversarli con il metallo delle sue sculture antropomorfe
penetrate dagli alberi e dai cespugli dei Gesti vegetali. "Sono
scelte che ho fatto - spiega Giuseppe Penone all'ANSA -
annusando lo spazio, cercando di abitare la sensazione dello
spirito del luogo e delle opere presenti".
La direttrice della Galleria Borghese Francesca Cappelletti
ha spiegato, aprendo il percorso di visita della mostra, che si
tratta di un nuovo capitolo di dialogo tra il museo e l'arte
contemporanea: "In questo caso le opere della collezione sono
messe in rapporto e dialogano con la natura e il mondo organico
degli interventi di Penone, scelte nella produzione dei suoi
vari anni proprio per le sale. E' una riflessione sulla scultura
e su come si può produrre in una terza dimensione". Spiega
invece il curatore Francesco Stocchi che "si mette in relazione
il tempo naturale con il tempo storico".
La mostra è stata realizzata grazie al supporto di Fendi,
sponsor ufficiale.
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