Dai sontuosi costumi di scena
indossati in tv negli anni Settanta da Renato Zero, all'abito
della compianta regina italiana del piccolo schermo, Raffaella
Carrà, mostrato nel suo programma-cult Pronto...Raffaella?,
andato in onda su Rai1 dal 3 ottobre 1983 al 7 giugno 1985,
primo show targato Rai trasmesso nella fascia di mezzogiorno. Ma
anche gli iconici costumi del film Marie Antoinette di Sophia
Coppola, o i costumi antropomorfi per La Centaura, omonimo
spettacolo di Luca Ronconi. Fino agli abiti total black dei noti
Caroselli Barilla che hanno visto Mina come interprete
d'eccezione. In tutto 250 bozzetti dei costumi di scena di
spettacoli teatrali e film; centinaia di campioni dei tessuti
serviti per realizzarli; 150 foto di dive internazionali sul set
e tanto altro, fanno parte della mostra Gabriele Mayer - La
misura dell'invenzione. Arte e mestiere di un sarto costumista,
a cura di Lucia Masina, ospitata dalla Galleria Nazionale d'Arte
Moderna e Contemporanea (GNAM), da oggi, giorno dell'anteprima
alla stampa, e in programma fino al 18 giugno. Un'archivio oggi
digitalizzato a seguito della donazione di Gabriele Mayer alla
GNAM, avvenuta nel 2020, curata sempre da Lucia Masina. "La
mostra celebra il lavoro di un maestro dell'arte del costume,
protagonista di un'intensa e luminosa carriera che ha spaziato
per 60 anni dal cinema al teatro fino alla televisione" spiega
la curatrice dell'esposizione nel corso della sua presentazione.
Una carriera cominciata presto a 19 anni.
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